Elezioni, Aquilante e “l’effetto Internet”

di Antonio Taglialatela

Andrea AquilanteGRICIGNANO. L’elemento che più ha caratterizzato l’ultima tornata elettorale delle provinciali, qui a Gricignano, è sicuramente la comunicazione, quella nuova, di internet.

L’affermazione dell’architetto Andrea Aquilante, candidato di Alleanza per l’Italia, ne è la testimonianza. Certo, il “caseggiato”, l’approccio fisico con gli elettori, con le famiglie, è “sempreverde”. Tuttavia, Aquilante in tutte le case vi è entrato lo stesso, forse più di ogni altro candidato, seppur “virtualmente”. Con i suoi interventi sul web ogni cittadino, ogni elettore, dai ragazzini agli anziani, ha saputo che lui era innanzitutto candidato alle provinciali, ha saputo quali erano i motivi della sua discesa in campo, quali erano le sue idee, le sue opinioni sullo scenario politico locale, condivisibili o meno.

Aquilante ha conquistato il cosiddetto “voto di opinione”, espresso da coloro che non badano alle false promesse, che non tollerano le solite prese per i fondelli; un voto che ruota tutto attorno alla “sincerità” del candidato.Personalmente, ritengo che la sua uscita più azzeccata sia stata l’unica promessa fatta agli elettori: “Vi dirò tutto, sarete informati di tutto, sarò il vostro ‘voccapierto’”. In realtà, Aquilante, al di là delle elezioni, ha già rotto quell’apatia che caratterizzava lo scenario politico, quel silenzio assordante che aveva abbassato il morale dell’opinione pubblica, ormai “annoiata” e rinunciataria ad esprimere commenti. Ha informato i cittadini di ciò che accade a Gricignano, senza che vi fosse il bisogno di andare in piazza o al bar per conoscere i fatti della politica. Non intendo che le sue parole siano da considerare come “Vangelo” ma inducono sicuramente alla partecipazione, incuriosiscono e risvegliano l’interesse per la politica.

Andrea MorettiParlavo prima dei ragazzi, che sono i principali fruitori del web, ma anche degli anziani. Tutti hanno “partecipato” a queste elezioni. Qualcuno dirà: “Ma internet lo usano solo i ragazzini…che ne sanno i papà, le mamme e i nonni?”. Che ne sanno?! A Gricignano, e, come ho potuto verificare, anche nei paesi limitrofi, ormai un sito come Pupia, un canale come Youtube,un social network comeFacebook, stanno prendendo il posto non solo dei giornali ma anche della televisione. Coloro con qualche anno in più, o i giovani a cui è stato raccontato, ricorderanno come negli anni ’60 la televisione si trovava in pochissime case o in qualche bar. Succedeva, quindi, che chi non la possedeva andava dal parente o dall’amico a guardare i programmi: Carosello, Lascia o Raddoppia, film dell’epoca. In quel modo tutti guardavano la tv, anche non avendola a casa. Quello fu il progresso. Oggi accade lo stesso con internet: famiglie, vicini, condomini e gruppi di amici che si riuniscono davanti al computer di chi, piccolo o grande, è “l’informatico” di casa. Ho visto e sentito parlare di “salotti serali” davanti ad uno schermo, della “comare” che chiede alla “commarella” di fargli vedere ciò che si legge o che si può vedere ed ascoltare “dentro quella televisione”. E questi sono dati verificati, che si tratti di fatti di politica, di cronaca, di gossip o di altri argomenti.

Giacomo Di RonzaFatta questa riflessione – tanto per smentire chi, rimasto ancora al tempo della canapa, sostiene che “stu intennett è sul cos i guagliunciell…” – passiamo ai voti riscossi da Aquilante. I suoi 450 consensi credo producano nella sostanza almeno altri due zeri da apporre subito dopo quella cifra. Iniziamo dal fatto che il nostro “voccapierto” era alla sua prima uscita politica, visto che non si era mai candidato, nemmeno alle comunali. Al suo fianco solo ed esclusivamente un ristretto gruppo di amici, niente di più. A questi amici se ne sono aggiunti tanti altri “virtuali”, attraverso internet. Chissà quanti, anche chi non lo ha votato o addirittura lo giudicava antipatico fino ad ora, guardando i suoi video avranno pensato,da casa o in ufficio, nel silenzio della loro intimità internettiana: “Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno”. Chissà quanti hanno deciso di votarlo, chissà quanti hanno deciso anche non votarlo e chissà quanti, pur appartenendo a schieramenti opposti, nell’urna hanno tracciato la X accanto al suo nome…ma senza farlo sapere. Qualche “prigioniero” che solo così, per diversi motivi personali, ha potuto “sfogare” la sua reale volontà.

C’è poi il dato prettamente politico. L’Api di Aquilante, un partito nuovo, sconosciuto, che senza di lui avrebbe raccolto una percentuale vicina allo 0,00001, alle provinciali ha preso più voti del Partito Democratico (438) e del Popolo della Libertà (350), due forze politiche che partono già col vantaggio del simbolo (soprattutto il Pdl col “fattore Berlusconi”) e che, nel caso del Pd, a Gricignano hanno assessori e consiglieri comunali al proprio interno. Una rivincita di non poco conto quella di Aquilante sul Pd: l’architetto, ricorderemo, insieme a Carlo Buonanno, oggi coordinatore cittadino Api, nei mesi scorsi aveva lasciato la locale sezione dei democratici, definendola “una gabbia di polli” senza alcuna autonomia, nelle mani degli amministratori comunali. Proprio qualcuno dei “polli”, uno di quelli che, appunto, seppur “pollo”, si crede politico di “alto livello”, aveva irriso Aquilante e Buonanno, commentando: “Tanto che fanno da soli…quelli sanno solo scherzare…sono solo dei ‘piazzisti’…la politica è una cosa seria”. Oggi viene da dire a quel pollo in gabbia: “Tu eri e resti un pollo che ha mangiato la polvere del sorpasso dei piazzisti”.

E passiamo, adesso, ai due più votati della competizione provinciale. Il vicesindaco Giacomo Di Ronza, sostenuto praticamente da tutta l’amministrazione comunale in carica, ha sfiorato i 1300 voti, attestandosi di pochissimo dietro all’ex sindaco Andrea Moretti (1335). Nessuno è stato eletto alla provincia ma ritengo che per Moretti vi sia poco da lamentarsi: ha conseguito un ottimo risultato pur non essendo ai vertici della politica locale da dieci anni, gli ultimi passati tra i banchi dell’opposizione. Certo, sarà “attapirato” per il venir meno dell’impegno di qualche “traditore”, ma non ha nulla da rimproverarsi. Tra l’altro è stato l’unico a concedere una video-intervista a Pupia, rispetto ad altri che hanno preferito il silenzio, forse perché avevano poco o niente da dire. Per quanto riguarda Di Ronza, è chiaro, avrebbe dovuto prendere molti più consensi. Ma la colpa non credo sia del vicesindaco. La sua, a differenza degli avversari, era una candidatura “di squadra”: l’apporto suo personale e del partito è visibile, a penalizzarlo è stata la mancata “spinta” della maggioranza…o perché non si è impegnata troppo oppure perché i singoli amministratori non sono riusciti a convincere i propri elettori a trasferire i rispettivi consensi sul vicesindaco. Senza contare che nel resto dei collegi casertani si è trovato dinanzi a percentuali bulgare conseguite da altri candidati del suo partito.

Ora l’attenzione è tutta concentrata sulle comunali del prossimo anno. E qui i giochi sono completamente aperti…il tempo di mangiarsi la colomba pasquale che si comincia…

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