Settimana della Cultura, convegno all’Itc dei Maestri del Lavoro

di Redazione

 CASERTA. Quale figura professionale richiedono le aziende e che differenza esiste nel mondo del lavoro di oggi rispetto a quello degli anni sessanta?

Sono questi alcuni degli argomenti affrontati ieri mattina presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale Terra di Lavoro, da Gaetano Santagati ex capo del personale di importanti aziende italiane del Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del Lavoro d’Italia. Era affiancato dal mdl Alfonso Batelli. Il convegno, riservato agli studenti dell’ultimo anno, rientra nella formazione extra curriculare dell’Istituto ed è inquadrata in una programmazione annuale messa a punto dalla responsabile del settore Maria Teresa Manganiello.

“Mettere in contatto i nostri studenti con il mondo del lavoro e dell’Università è uno dei compiti principali di un istituto attento anche alla realtà sociale che circonda i giovani – ha commentato il dirigente scolastico Carmine Aurilio – Oramai il connubio tra la Federazione dei Maestri del lavoro, fucina di esperienze maturate dagli insigniti nelle fabbriche e la nostra scuola sta dando risultati positivi per la preparazione dei ragazzi. Sono certo che saranno di ausilio per coloro che, conseguito il diploma, poi vogliono avviarsi a trovare un’occupazione”.

La relazione è stata introdotta dal Mdl Mauro Nemesio Rossi della commissione nazionale scuola – lavoro della federazione, nonché direttore del Cesaf. I ragazzi hanno potuto guardare un filmato storico che, partendo dalla nascita nel secondo dopoguerra dell’Unione degli Industriali di Caserta avvenuta nel 1945, si è avviato sul percorso della trasformazione della provincia da agricola ad industriale, fino all’arrivo della Saint Gobain nella zona in fondo a viale Lincon. L’azienda pisana che ha dato lavoro a migliaia di famiglie e che solo alla metà degli anni novanta del secolo scorso ha lasciato Caserta. Il filmato, mandato in onda della allora nascente televisione di Stato, esaltava la presenza delle industrie al sud dell’Italia che avevano anche il compito di fermare l’immigrazione interna. Un esodo che se aveva dato linfa alle aziende del nord, aveva anche contribuito ad alimentare lo squilibrio tra il Mezzogiorno ed il resto del paese.

Un’analisi quella di Gaetano Santangati che è stata soprattutto una lezione di vita. Infatti il relatore ha affrontato la triste realtà di chi, dopo anni di lavoro ed avendo avuto un ruolo importante nel processo produttivo della propria azienda, per una serie elementi si vede trascurato a fine carriera. Il triste monito conclusivo della relazione è stato: “In un processo produttivo, come in molti settori della società, fin quando si è utili si è richiesti, dopo c’è solo l’abbandono”.

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