Casapesenna, disastro Regi Lagni. Zagaria: “Noi estranei ai fatti”

di Redazione

Fortunato Zagaria CASAPESENNA. Lo scorso 16 aprile un’inchiesta ha portato all’arresto di numerosi imprenditori bufalini accusati di aver contribuito al disastro ambientale dei Regi Lagni.

Per il sindaco Fortunato Zagaria “si tratta veramente di un danno epocale, di un disastro di grandi proporzioni e di un danno ambientale enorme procurato al nostro ambiente ed al nostro territorio, alle nostre attività, ai nostri concittadini. Mi auguro che siano presto individuate le colpe e condannati i colpevoli. Ma, di qui ad accusare il mio comune, come qualche giornale ha lasciato intendere, ce ne corre…”.

“Il dato primario e più importante – dichiara Zagaria – è che per quanto riguarda il sistema di collettamento dei reflui prodotti e provenienti dal territorio comunale di Casapesenna essi confluiscono in canalizzazioni dei comuni viciniori, che a loro volta interagiscono con il collettamento comprensoriale n. 15 facente capo al depuratore Foce Regi Lagni. Tali sistema di recapitazione in reti intercomunali è stato predisposto nel Progetto Speciale 3 redatto dall’allora Cassa del Mezzogiorno, e quindi questo Comune si ritrova tali canalizzazioni in quanto il territorio ricade nel detto comprensorio n. 12 ex P.S. 3”.

“Nello specifico – prosegue Zagaria – il comune di Casapesenna fa parte ai sensi della L.R. 14 del 1997 del comprensorio denominato Ato 2 Napoli-Volturno. Dal 1998, con la costituzione dell’ente d’Ambito territoriale denominato Ato/2, entro mesi sei andava posta a regime la gestione del ciclo delle acque, depurazione compresa, a detto consorzio obbligatorio. L’Ente comunale di Casapesenna – continua – non ha mai ostacolato il processo della gestione dell’autorità territoriale d’ambito, anche in ragione delle previsione di cui al c.d. Piano d’Ambito. Va, inoltre, ricordato, che nel 2007 con la legge regionale n. 1 l’Ato 2 è stato suddiviso in due ambiti territoriali, Ato 5 (Caserta) e Ato 2 (Napoli), e tale suddivisione non si è ancora attuata. Al riguardo, la legislazione vigente, nello specifico l’art. 148 del D. L.vo n. 152 del 2006 (come riconosciuto da Corte Cost. sent n. 246 del 2009, e, da ultimo, Tar Brescia, sez. II, sent. n. 2238 del 19.11.2009) prescrive il riconoscimento della personalità giuridica in capo all’Ato; impone la partecipazione obbligatoria degli Enti locali del territorio di competenza con espresso trasferimento all’autorità delle competenze spettanti ai Comuni in materia di programmazione delle infrastrutture e di gestione delle risorse idriche (art. 148 co. 1), per cui spettano alle Regioni la disciplina delle forme e dei modi di cooperazione tra gli Enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale. Ne consegue che per gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale esiste soltanto l’obbligo di costituire l’Autorità ‘cui è demandata l’organizzazione, l’affidamento e il controllo della gestione del servizio idrico integrato’. E su questo punto non ci sono dubbi, considerato che questa tesi è stata suffragata anche dalla Commissione Nazionale per la Vigilanza sulle Risorse Idriche, che si è pronunciata il 26 gennaio 2010 con un espresso Parere, il n° 4493 del 26 gennaio 2010”.

“Precisate le responsabilità dell’ente regionale e le competenze di comuni – dichiara ancora Zagaria – torno alla questione principale e ribadisco che le canalizzazioni recapitanti i reflui del comune di Casapesenna di fatto e fisicamente, data la situazione in essere, confluiscono in canali e reticoli fognari di altri comuni limitrofi a loro volta attraversati dal c.d. PS3 e dal canale dei Regi Lagni, per cui il Comune di Casapesenna non può in alcun modo aver competenze e/o attribuzioni (extraterritoriali!) in ordine ai collettamenti con condotte comprensoriali e/o corpi idrici superficiali, e né giuridicamente né di fatto ha possibilità di attuare opere infrastrutturali tali da consentire il funzionamento (e/o disfunzioni) dell’impianto comprensoriale (PS3- Foce Regi Regi Lagni), come detto, esclusivamente di competenza di altri enti. Anche se – aggiunge Zagaria – come ribadito le responsabilità della gestione del ciclo integrato delle acque è di altri enti, il Comune di Casapesenna comunque si è attivato, nel 2008, nella proposizione di una richiesta di finanziamento, supportata da idonea progettazione esecutiva, per la costruzione e la gestione di un depuratore autonomo. E il progetto è stato già approvato dalla regione Campania e allo stato si è in attesa di ricevere i finanziamenti di 3 (tre) milioni di euro. Da sottolineare, infine, che il primo cittadino casapesennese, richiesto espressamente di chiarire ‘il ruolo’ del comune di Casapesenna nel sistema di collettamento del bacino idrografico dei Regi Lagni, pone decisamente l’accento sulla ‘competenza degli altri comuni’. E, proprio a questo scopo, nei giorni scorsi ha formalmente chiesto alle amministrazioni dei comuni viciniori di “Voler fornire informazioni per iscritto, in eventualità corredate di appositi grafici circa le canalizzazioni secondarie recapitanti i reflui del Comune di Casapesenna e la conseguente adduzione finale sia quella interferente con il P.S. 3 che, eventualmente, quella terminale nei Regi Lagni, ciò al fine di aver adeguati report descrittivi delle opere di collettamento tra i canali secondari e il collettore intercettore dei reflui, quali il PS/3 prima e quello terminale, comunque opere ricadenti nel comprensorio idrografico dei Regi Lagni”. “Tanto per rispondere alle istanze formulate – è la spiegazione di Zagaria – e per motivare anche all’ente Regione (più precisamente all’assessorato per l’Ambiente e il Territorio) le ragioni sacrosante dell’ente comunale da me guidato. Perché sia chiaro – conclude Zagaria – che il comune di Casapesenna non ha responsabilità alcuna dello scempio in atto nei Regi Lagni”.

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