Caserta, arrestati sei uomini del boss “Sandokan”

di Redazione

Francesco SchiavoneCASERTA. I carabinieri del comando provinciale di Caserta hanno arrestato, all’alba di martedì, sei persone ritenute legate al clan dei Casalesi, tra i quali il capozona di Grazzanise.

Secondo gli inquirenti il boss, identificato in Alfonso Cacciapuoti, dipendeva direttamente da Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, capo storico dell’omonima fazione, in carcere al regime del 41bis.

Gli arrestati, oltre a Cacciapuoti, 52 anni, già detenuto a Terni, sonoSalvatore Di Giovanni, 36, di Mondragone, e altri quattro già detenuti presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere: Gianluca Fulgido, 37, Giovanni Izzo, 44, Antonio Mercadante, 32, e Gioacchino Tucci, 53.

L’indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, in collaborazione con la Procura di Santa Maria Capua Vetere, è denominata “Ultimo Atto”, poiché epilogo di una complessa e articolata attività investigativa svolta sul territorio di Grazzanise e comuni limitrofi, avviata nell’ottobre del 2006, a seguito della denuncia sporta presso la locale stazione dei carabinieri da un imprenditore agricolo, e proseguita grazie ad attività tecniche supportate da numerosi riscontri (pedinamenti, arresti in flagranza di reato, sequestri di armi, esplosivi e munizioni).

Gli investigatori hanno ottenuto un’aggiornata visione delle attività criminali e dell’articolazione interna del clan dei Casalesi facente capo a Francesco Schiavone e ai suoi familiari, che a Grazzanise, secondo le risultanze investigative, ha il suo vertice indiscusso in Alfonso Cacciapuoti (più volte tratto in arresto, da ultimo nell’ambito dell’operazione “Spartacus 3” del 30 settembre 2008) e che si occupava, in un vasto settore della provincia di Caserta, della gestione “a tappeto” delle estorsioni ai danni di operatori commerciali ed imprenditori edili, a danno di agricoltori per la restituzione di trattori agricoli nonché di rapine in danno di autotrasportatori.

L’indagine, inoltre, ha dimostrato la recente espansione del gruppo camorristico nella zona di Capua e paesi limitrofi, a seguito dei provvedimenti giudiziari eseguiti dall’Arma che hanno decimato altra consorteria criminale predominante fino a pochi mesi fa in quell’area.Un’area diventata assai pericolosa: non a caso è stato sventato un attentato esplosivo alla caserma dei carabinieri di Grazzanise, senza dimenticare che nel mese di maggio 2009 si registrò l’omicidio di tre elementi organici al gruppo (Modestino Minutolo, Giovanni Battista Papa e Francesco Buonanno), a seguito di un’epurazione interna alla fazione Schiavone. Anche grazie alle attività tecniche eseguite dalla stazione di Grazzanise, gli esecutori materiali di tali omicidi sono stati individuati ed uno di essi (Raffaele Piccolo, successivamente divenuto collaboratore di giustizia) è stato arrestato.

Già nel luglio 2009, nell’ambito dell’operazione “Cento Passi”, erano state tratte in arresto nove persone, tra cui la moglie e il figlio maggiore di Cacciapuoti.

Alfonso Cacciapuoti Salvatore Di Giovanni Gianluca Fulgido

Alfonso Cacciapuoti

Salvatore Di Giovanni

Gianluca Fulgido

Giovanni Izzo

Antonio Mercadante

Gioacchino Tucci

Giovanni Izzo

Antonio Mercadante

Gioacchino Tucci

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