Camorra, sequestrati beni per 700 milioni agli eredi Passarelli

di Redazione

 CASERTA.Nuovo sequestro di beni contro il clan dei Casalesi, stavolta ditratta di aziende agricole, terreni, abitazioni e beni mobili, per un valore di circa 700 milioni di euro, sottratti agli eredi di Dante Passarelli, decedutonel 2004 in un misterioso incidente stradale e imputato nel processo “Spartacus”.

L’operazione, denominata “Nemesi”, è stata compiuta in Campania e Lazio dagli uomini della Dia di Napoli e dai carabinieri del comando provinciale di Caserta.

Tra i beni sequestrati nell’operazione c’èanche l’azienda agricola Balzana ex Cirio di Santa Maria la Fossa (Caserta) che, secondo quanto ricostruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, fu acquistata nella metà degli anni ’90 dai massimi vertici dell’organizzazione dei Casalesi (Schiavone, De Falco e Bidognetti) per oltre 10 miliardi di lire.

Passarelli aveva col clan un rapporto stabile, si occupava del reimpiego dei capitali acquisiti illecitamente, e morì in un misterioso incidente, durante il processo ‘Spartacus’, il 4 novembre 2004. Cadde da una terrazza priva di recinzione, proprio mentre si avviava a conclusione davanti alla corte di assise di Santa Maria Capua Vetere il processo nei confronti dei principali esponenti del clan.

La proposta di confisca della Dda di Napoli – compiuta in tre province – ha tratto origine dal provvedimento di sequestro preventivo eseguito a suo carico nel procedimento Spartacus, e si è giovata delle acquisizioni investigative e di quelle dibattimentali emerse nel corso del processo. In particolare, la misura cautelare reale riguardava le società Ipam (che comprendeva anche uno dei più importanti zuccherifici del Paese negli anni Novanta) e ‘Immobiliare Bellavista’, all’interno delle quali erano inseriti centinaia di beni immobili, tra cui appartamenti, fabbricati e terreni, oltre all’azienda agricola ‘Balzana’ (ex Cirio) dell’estensione di centinaia di ettari.

La morte di Passarelli determinò, nel processo ‘Spartacus’, l’estinzione del reato e la conseguente revoca del sequestro dei beni, con l’esclusione di quelli riconducibili direttamente all’organizzazione dei ‘Casalesi’. Gli accertamenti patrimoniali effettuati dalla Dia e dai carabinieri di Caserta hanno consentito di aggiornare il quadro economico della sua famiglia e verificare la sproporzione tra i redditi dei familiari e l’immenso patrimonio accumulato negli anni Ottanta e Novanta.

L’istruttoria del dibattimento ‘Spartacus’ ha fatto emergere – attraverso numerose dichiarazioni provenienti dai collaboratori di giustizia, verifiche documentali ed intercettazioni telefoniche – il rapporto che intercorreva fra Passarelli e l’organizzazione camorristica. Il ruolo di fiduciario da lui svolto determinò la corte di assise a disporre, con la sentenza del 15 settembre 2005, la confisca di due terreni e dei due terzi del complesso agricolo ‘La Balzana’, acquistati da Passarelli nell’ambito di operazioni di investimento immobiliare compiute nell’interesse del gruppo criminale dei casalesi.

‘La Balzana’, peraltro, era stata frequentemente utilizzata dai vertici del clan come base logistica per ospitare latitanti o per spedizioni di morte nei territori circostanti. Il sequestro disposto dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stato effettuato a carico della moglie Teresa De Marco Teresa, nata a Casal di Principe, e dei figli. Franco Passarelli, uno di loro, era stato destinatario, insieme a numerose altre persone, di una ordinanza di custodia cautelare, dopo essere stato ritenuto responsabile della gestione dei proventi di natura estorsiva, quale anello di congiunzione tra il clan dei Casalesi e il gruppo ‘Farina-Amoroso’.

MARONI. Il ministro degli Interni Roberto Maroniè arrivato a definire quella odierna ”la piu’ grande operazione antimafia mai fatta nella storia della Repubblica italiana. ”Sono molto soddisfatto – ha quindi detto – e voglio complimentarmi con i carabinieri, la polizia e la magistratura perche’ quella odierna e’ una giornata da incorniciare”. ”In un colpo solo abbiamo sequestrato – ha poi spiegato il responsabile del Viminale – oltre 700 milioni di euro. Ma si tratta solo di una stima prudenziale visto che i carabinieri dicono che siamo vicini ai 2 miliardi di euro”. Lo stesso Maroni ha poi voluto ricordare come il successo odierno si debba anche ”alle nuove norme introdotte dal pacchetto sicurezza che – ha ricordato – consentono di colpire i beni di mafiosi e camorristi anche se sono trasmessi agli eredi, quindi anche se si spogliano di questi beni”.

BERLUSCONI. “Voglio sottolineare con enfasi la notizia del maxi sequestro di beni a un clan della camorra, il più rilevante sequestro mai effettuato”. E’ quanto afferma in una nota il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.”Voglio anche sottolineare che questo risultatoè stato possibile grazie alle leggi messe a punto e applicate con grande determinazione ed efficacia dal nostro Governo. Mi sono congratulato stamani al telefono con il Ministro dell’Interno Roberto Maroni e con il Ministro della Giustizia Angelino Alfano e li ho pregati di ringraziare a mio nome e a nome del Governo le forze dell’ordine e i magistrati impegnati nella lotta al crimine organizzato”.

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