Camorra, nuova ordinanza per il fratello del boss Bidognetti

di Redazione

Michele BidognettiCASERTA. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Casal di Principe, agli ordini del tenente Giuseppe Sacco, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Michele Bidognetti, 49 anni, fratello del più noto boss Francesco Bidognetti (alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, in carcere dal 1993), …

… e di Stanislao Di Caterino, 24 anni, entrambi di Casal di Principe. I due sono ritenuti responsabili di rapina aggravata dal metodo mafioso. Bidognetti si trovava già detenuto presso la casa circondariale di Roma “Rebibbia”, dove gli è stata notificata l’ordinanza, mentre Di Caterino è stato associato al carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Il provvedimento scaturisce dall’informativainoltrata alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli dai militari della compagnia guidata dal capitano Andrea Corinaldesi, i quali, al termine di minuziosa ed accurata attività investigativa, appuravano che Bidognetti e Di Caterino, nell’aprile 2009, dietro ripetute minacce ed intimidazioni al titolare di un esercizio commerciale, con un’azione metodologicamente mafiosa, si impossessavanodi diversa merce di tipo alimentare, per un valore di circa mille euro.

Stanislao Di CaterinoMichele Bidognetti fu arrestato il 29 aprile 2009 nell’ambito dell’operazione “Principe”, coordinata dalla Dda partenopea. Secondo gli inquirenti, aveva assunto il ruolo di reggente del gruppo dopo l’arresto, nel gennaio scorso, di Giuseppe Setola. Venne intercettato mentre trasferiva gli ordini ricevuti dal fratello durante i colloqui in prigione, nonostante questi fosse detenuto con il regime del “carcere duro”, agli affiliati ancora presenti sul territorio.

In quell’occasione avvenne anche il sequestro di beni per un valore superiore ai 5 milioni di euro, molti dei quali intestati a persone ritenute vicine al clan in qualità di prestanome: aziende agricole, molti appezzamenti di terreni, numerosi appartamenti e ville, acquisite attraverso il controllo delle attività economiche anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali. Fu sequestrata anche la villa di Assunta D’Agostino, convivente del collaboratore di giustizia Domenico Bidognetti (alias “Bruttaccione”, cugino del boss Francesco), che è stata al centro di una vicenda estorsiva: era stata acquistata da Domenico con i proventi di attività estorsiva, successivamente Setola voleva rientrarne in possesso in quanto non sopportava che un bene del clan potesse essere nella disponibilità di un pentito. Alla D’Agostino, quindi, fu imposto di vendere la villa ad un prezzo irrisorio, 30mila euro, nonostante ne valesse 350mila.

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