Melillo: “I motivi di una scelta”

di Redazione

Gennaro MelilloTEVEROLA. “La differenza tra Stato democratico e Stato tirannico è essenzialmente questa: lo Stato tirannico è lo stato chiuso, in cui, tutto ciò che la politica esercita, è in qualche modo dichiarato e nello stesso tempo tenuto nascosto.

Lo Stato democratico è lo stato dell’assoluta trasparenza, perché l’interesse dello Stato coincide con quello dei cittadini. Il rispetto delle regole o leggi di uno stato democratico è essenziale per la sua esistenza, oltre che per il corretto funzionamento della democrazia stessa. La violazione delle leggi, dunque è un atto molto grave, soprattutto se viene da chi ci governa”.

Una premessa, quella di Gennaro Melillo, candidato sindaco della lista “Patto per Teverola”, per muovere critiche al suo avversario Biagio Lusini, leader della lista “Progetto Civico”. “E’ grave – dice Melillo – che un sindaco, come Lusini, prenda decisioni arbitrarie (come quello del parere favorevole sulla costruzione a Teverola della centrale a biomasse), senza consultare l’organo che, per diritto aveva il potere di esprimersi, ovvero il Consiglio Comunale. Il suo sostenere che era un atto dovuto è una banale quanto inutile giustificazione, poiché resta il fatto grave e sostanziale che per legge il suo atto è un abuso e si è tradotto in un danno per tutti. Purtroppo, questo non è stato l’unico e poco trasparente atto tirannico del suo mandato, ricordiamoci per esempio, del suo personale tentativo di realizzare a Teverola un impianto di compostaggio, chiedendo fra l’altro, un finanziamento regionale di circa 2 milioni di euro. Gli assessori, i consiglieri e i cittadini ne sono venuti a conoscenza solo a luglio 2009, grazie ad un manifesto di un consigliere regionale. E’ lecito quindi interrogarsi su quanti abusi sono stati commessi, senza che nessuno sapesse. Sono stati metodi ‘per nulla collegiali’, che hanno caratterizzato l’attività amministrativa di Lusini, a spingere diversi esponenti della ex maggioranza ad intraprendere un percorso politico contrapposto a quello di Lusini. Essi sono stati accusati di essere distratti, ma non si è trattato di ‘distrazione’ e l’ex sindaco lo sa bene: il suo è stato un vero e proprio ‘operare nascosto’. Il solo rammarico è quello di avergli dato fiducia ed essere stati gabbati, come del resto, la maggioranza della popolazione. Sono persone perbene, i cui conti in banca e situazioni patrimoniali non sono mutati e che non hanno alcun interesse a ‘spartirsi una fetta più grande’, come dall’altra parte si accusa. Infatti, se questo fosse stato il loro intento, non avrebbero abbandonato il carrozzone: avevano la strada in discesa. Sono persone cui va riconosciuto il coraggio di cambiare e di intraprendere da zero una strada difficile, ma totalmente nuova e pulita che gli potrà permettere di realizzare finalmente qualcosa di buono per la comunità”.

“Questo – sottolinea Melillo – è stato lo spirito con cui è nato il comitato civico, cui si sono aggiunte sempre più numerose persone oneste di ogni estrazione politica. Da qui è nata la lista Patto per Teverola composta da persone inserite nel mondo del lavoro e che sono per la maggioranza giovani, animati dalla voglia comune di fare e di dare un futuro diverso a questa città. A testimonianza della serietà ed onestà del loro impegno i candidati della lista ‘Patto per Teverola’ hanno deciso, senza alcuna esitazione di aderire alla proposta dell’avvocato Mattiello di istituire l’Anagrafe Patrimoniale degli eletti, che permetterà ai cittadini di conoscere la situazione patrimoniale degli amministratori prima e durante il mandato. La legalità e la trasparenza, infatti, devono sempre essere alla b se di un’amministrazione pubblica, per evitare che diventi facile terreno per abusi e atti criminosi”.

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