Mattiello: “Tra Lusini e Melillo solo una questione di potere”

di Redazione

Paolo MattielloTEVEROLA. Presentate le liste, si auspica a questo punto una massiccia ripresa del dibattito politico tra le forze in campo.

Ma per l’Italia dei Valori guidata da Paolo Mattiello, che si pone come alternativa tra i due principali schieramenti capeggiati da Biagio Lusini e Gennaro Melillo, la situazione sembra languire.

“Esiste un patto tacito di non aggressione – sostiene il candidato sindaco Mattiello – tra la lista di Lusini e quella di Melillo, in quanto la pubblica abluzione dei panni sporchi comporterebbe una ‘dimunutio’ tra i due schieramenti, visto che la rottura si è consumata sul piano del puro potere e delle sue prebende. In effetti, Melillo, con un nugolo ristretto di ‘congiurati’, avrebbe abbandonato il suo ‘compagno’ per una mancata distribuzione di fette di potere in capo allo stesso ed ai suoi, accusando Lusini di fare sovente l’assopigliatutto e di non rispettare collegialità delle decisioni e dei ruoli di ognuno, spesso favorendo i ‘suoi’ più fidati e trascurando quelli più riottosi ai voleri del capo-bastone”.

“Si preannuncia, insomma, – continuano dalla lista Di Pietro – una campagna elettorale al cloroformio, fatta da continui inviti dell’uno e dell’altro a essere calmi e quieti, nella speranza che le vere questioni serie e che non vanno sottaciute non vengano denunciate alla pubblica opinione e da questa giudicate e condannate”. “Gli elettori – prosegue l’avvocato Mattiello – non potranno dimenticare quando, nel corso dell’ultima competizione elettorale, caratterizzata dalla ricusazione della lista Lusini (di cui lo stesso non ha ancora cessato di vergognarsi per la sciatteria e per il dilettantismo dimostrati), lo stesso con la sua presenza minacciosa, occupando la stretta intercapedine tra la transenna ed il muro di cinta del plesso Pecorario, impedì a moltissimi elettori di recarsi a votare allo scopo di evitare che l’unica lista presente sortisse il ‘quorum’, prescritto dalla legge. E’ appena il caso di aggiungere che Melillo sostenne ed appoggiò strenuamente il comitato del ‘Non voto’ e tutte le scomposte azioni che portarono all’annullamento della tornata elettorale. Chissà se Gennaro Caserta, allora candidato sindaco del Pdl e oggi sostenitore di Melillo, lo ricorda ancora”.

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