Opposizione in piazza: “Si alle regole, no ai trucchi”

di Redazione

Bersani in piazza del PopoloROMA. L’opposizione ha manifestato in piazza del Popolo, a Roma, contro il decreto “salva liste”, per dire “si alle regole, no ai trucchi”. 200mila i presenti, 25mila per la Questura.

Dopo una serie di interventi, l’ultimo a prendere la parola dal palco è stato il segretario del Pd Pierluigi Bersani: “Cari amici e compagni, democrazia e lavoro sono parole gemelle: lo dice la più bella Costituzione del mondo”. Bersani ha promesso la vittoria alle Regionali: “Non è una lista in più che ci preoccupa, noi vinciamo lista o non lista. Berlusconi ha voluto farsi un vestito su misura salvo poi scoprire che era sbagliato perché il sarto era ubriaco. La prossima volta le liste se la facciano fare dalla Protezione civile”.”L’agenda di governo – ha aggiunto – è in mano a uno solo che le occupa con leggi per sé e i suoi. Berlusconi fa il capopopolo, il capopartito, il caporedattore del Tg1… fa tutto tranne il suo mestiere. Sono solo bolle di sapone. Non può più parlare al futuro del Paese, impediremo che il suo nervoso tramonto travolga nel discredito le istituzioni”. Poi, riferendosi a una battuta del premier (che si è definito “forte come Carnera”), Bersani ha affermato:”Berlusconi ‘detto Carnera’ dovrebbe prendere la carriola e portare via un po’ di macerie che sono all’Aquila da un anno”. E ha annunciato la “grande riscossa democratica”: “Dobbiamo cambiare l’agenda di questo Paese, mettere il lavoro, la scuola e la sanità al centro della nostra campagna regionale. Un’altra Italia è possibile”.

A parlare ancheil leader del’Idv Antonio Di Pietro, che ha attaccato Berlusconi con parole durissime: “Un corruttore matricolato come Berlusconi non ci fermerà. È un novello Nerone che ride, se la canta e se la suona con le sue barzellette mentre l’Italia brucia. È un pidiusta che pensa solo ai suoi interessi. Noi oggi non affronteremo altri argomenti che non sia quello di liberare il paese dal despota Berlusconi, dalla deriva fascista del governo”. Su alcuni striscioni che prendevano di mira il presidente Giorgio Napolitano, Di Pietro si è dissociato: “Non chiedetelo a me, se lo hanno messo chiedetelo a loro. Parlo solo di Berlusconi”. Poi, sull’informazione accusata di connivenza e sull’inchiesta di Trani, così l’ex pm: “L’informazione pubblica è in mano ai Minzolini. Sul piano giuridico decideranno i magistrati ma sul piano umano se me lo trovassi davanti, un calcione nel sedere non glielo toglierebbe nessuno”. Di Pietro affronta anche il tema del conflitto di interessi: “Un concorso di colpa grave ce l’ha un centrosinistra che in passato ha cercato di scherzare con il fuoco e si è scottato le mani. Sarebbe bene che il responsabile di quella omissione venisse qui oggi a chiedere scusa”. Ma Il leader idv ha anche fatto un appello per l’unità dei partiti di opposizione: “Dobbiamo stare uniti per battere democraticamente alle urne Berlusconi”. Con una condizione: “Se ci sono delle mele marce dobbiamo metterle fuori”. Al termine della manifestazione Bersani conferma l’amicizia: “Non ho mai avuto dubbi. Mi avete mai visto preoccupato?” ha risposto a chi gli chiedeva se con Di Pietro andasse tutto bene.

Emma Bonino, candidata alla presidenza del Lazio, ha scaldato piazza del Popolo aprendo la manifestazione: “Serve un nuovo inizio a partire dalla concezione della politica. Spero di rappresentare anche chi in passato ha votato altro, ma ora sente come noi il bisogno di legalità, pulizia, rispetto delle regole, decenza e decoro istituzionale. Un mondo diverso è possibile, dipende da voi tutti ma occorre essere alternativi al vecchio e al regime da basso impero. La forza è di ogni singolo, ogni cittadino che decide che non è il momento dello sconforto ma della risposta democratica”.

Nichi Vendola, leader di Sinistra e Libertà, ha rispost alle affermazioni del premier che ha criticato duramente la manifestazione: “Altro che ammucchiata! È una tappa importante della politica che ritrova la piazza e della piazza che ritrova la politica”. Si tratta di una nuova versione dell’Unione? Vendola risponde: “Sei sigle di partito non sono ancora sufficienti, bisogna espandersi e coinvolgere tutta la società civile”. Paolo Ferrero, portavoce della Sinistra,ha ritenuto che”il problema è di fare uscire dalla manifestazione un movimento di massa contro Berlusconi”. Per il leader dei Verdi, Angelo Bonelli,”Berlusconi ha definito questa piazza un’ammucchiata, ma non è il lettone di Putin, è una piazza che dà una grande prova di democrazia”.

Di tutt’altro parere Pier Ferdinando Casini,leader dell’Udc, unica forza di opposizione parlamentare non presente in piazza, che ha attaccato la manifestazione: “Una piazza che recupera l’Ulivo e dove si esibiscono cartelli oltraggiosi nei confronti del capo dello Stato è un errore politico gravissimo e un aiuto insperato a Berlusconi nel momento in cui il premier deve dare risposta sulle cose che non ha fatto”.

Dal Pdl, il portavoce Daniele Capezzoneha condannato Di Pietro: “Le parole incendiarie pronunciate dal signor Di Pietro contro Berlusconi diffondono il seme dell’odio contro quello che viene presentato non come un avversario ma come un nemico da abbattere. Ed è questa semina che può istigare altri Tartaglia”. E su Bersani: “Ormai è un assistente di Di Pietro”. Per il vice capogruppo del Pdl alla Camera Italo Bocchino “è incomprensibile il senso della manifestazione: non si è capito perché hanno manifestato e contro che cosa. Abbiamo il timore che l’unico motivo sia l’odio verso Berlusconi e il centrodestra imposto da Di Pietro”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha parlato di flop: “In piazza del Popolo c’erano appena un decimo dei manifestanti dichiarati a gran voce da Di Pietro e dai suoi amici. La chiamata democratica alle armi contro il regime è stata un flop clamoroso”.

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