Il crocifisso al vaglio della Corte. Accolto il ricorso italiano

di Emma Zampella

 ROMA. Il crocifisso non abbandonerà la aule scolastiche e nei luoghi pubblici, mettendo a tacere ogni polemica.

E’ quanto sembra venire fuori dalla decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha accolto la richiesta di ricorso italiana, in merito alla questione del crocifisso.

La crociata contro il simbolo della cristianità era partita dalla signora Soile Lauti e dal marito che si sono rivolti alla Corte contro lo Stato italiano, in quanto offesi nella loro morale dalla presenza nelle aule scolastiche dei propri figli, che frequentavano l’istituto “Vittorino da Feltre” di Abano Terme, del crocifisso. L’Italia, in quanto Stato, fa ricorso a quella che la Corte europea aveva decreto come violazione della libertà dei genitori di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni e del diritto stesso degli alunni della libertà di religione. E ottiene una vittoria. La questione infatti finirà al vaglio della Grande Camera di Corte.

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in una nota dichiara: E’ con soddisfazione che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l’Italia aveva presentato alla Corte”.

Decisone che, Luca Zaia, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali definisce “un atto dovuto a quanti sostengono la libertà, in tutte le sue forme. Vale la pena ricordare che l’intera tradizione europea, e quindi la nostra identità, e’ costruita anche sul simbolo del crocifisso”.

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