Piano Casa, scontro nella riunione dei capigruppo

di Redazione

Augusto AbategiovanniLUSCIANO. “Come al solito l’amministrazione comunale di Lusciano va a tentoni. Non possiede una chiara idea di quale percorso intraprendere”.

Lo afferma Augusto Abategiovanni, capogruppo Udc in consiglio comunale ed ex candidato sindaco. “Forse ciò è causato dall’assenza del sindaco che, impegnato nel suo lavoro di cardiologo non vuole collocarsi in aspettativa, e dimentica che la sua nomina a primo cittadino ha l’onere della presenza sia sul territorio sia sull’amministrazione”, incalza Abategiovanni, che continua: “Purtroppo questa è un’amministrazione che è fatta solo di proclami sulla trasparenza, sulla legalità, sulla partecipazione e, dimenticando che il tempo dei proclami è finito e che occorre amministrare il territorio per uno sviluppo futuro, nel nome di tali principi commette atti di negligenza e abusi amministrativi quali l’ingresso dei tanto decantati ‘esperti’ (vedremo chi sono i loro esperti: sicuramente dei cittadini che vantano qualche forma di crediti verso l’amm.ne o alcuni dei suoi componenti)”.

“Ultimo atto di tale concezione – prosegue il centrista – viene dalla ultima riunione dei capigruppo, tenutasi venerdì 19 febbraio, che recava all’ordine del giorno quattro punti molto importanti e precisamente: 1) Scadenze adempimenti normativi di cui alla legge n.19 del 2009 (Piano Casa, ndr); 2) Necessità di istituire un elenco di ditte; 3) Situazione Cimitero; 4) Regolamento edilizio. Orbene la maggioranza, nella figura di Oreste Castaldo, riteneva opportuno esaminare successivamente i punti 2, 3 e 4 in quanto doveva consultarsi con i propri dirigenti di settore per poter sviscerare al meglio tali punti e questi non potevano intervenire nelle riunioni di capigruppo (la minoranza accettava questo solo per avere una buona condotta amministrativa), mentre per il punto 1, essa non era in grado di esprimere alcun parere o giudizio in quanto doveva consultarsi con una riunione di suoi ‘esperti’ e da tale riunione avrebbe deciso il da farsi, forse avrebbe indetto un consiglio comunale in proposito. A questo punto ho preteso che si verbalizzasse la evidenza che il capogruppo della maggioranza non poteva venire a lamentare quanto detto perché era suo dovere informarsi e poi indire la riunione dei capigruppo, così come anche il presidente del Consiglio (Salernitano era presente) era stato troppo precipitoso e intempestivo nell’indire tale riunione, come è suo solito. Perché non si sono prima informati e poi indire la riunione? Castaldo, cercando di discolparsi, faceva rilevare che tale riunione era stata chiesta dal Petrillo e loro l’avevano indetta per questo motivo. Allora facevo rilevare che questo era un atto ancora più grave in quanto a distanza di nove giorni dalla scadenza degli adempimenti normativi inerenti la Legge 19/2009 la maggioranza oltre ad essere ancora al buio sul da farsi, addirittura non avrebbe indetto tale riunione se non fosse stata richiesta dal Petrillo. Cosa molto grave perché è sinonimo di cattiva gestione della cosa pubblica. Verolla si è associato a quanto ho asserito ed ha fatto rilevare che questa è un’amministrazione che sta recando danni a tutto il paese, mentre Petrillo, essendo un ingegnere e quindi un tecnico, dopo alcune giuste lamentele in proposito ha cercato di stimolare l’amministrazione sul da farsi. Vedremo in futuro: speriamo che non combinino guai”.

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