Voto all’estero, in vista modifiche dopo il caso Di Girolamo

di Redazione

Renato SchifaniROMA.Dopo l’inchiesta su corruzione e riciclaggio cheha coinvolto il senatore Nicola Di Girolamo, accusato di essere stato eletto nella circoscrizione degli italiani all’estero con i voti della ‘Ndrangheta, si scatena il dibattito politico.

Il presidente del Senato, Renato Schifani, che ha accelerato la decadenza di Di Girolamo, convocando l’Aula di Palazzo Madama prima chela Giunta per le autorizzazioni decida sull’arresto o meno del senatore del Pdl, non usa mezzi termini, ritenendo che “il voto per corrispondenza è uno scandalo da eliminare. Va cambiata la legge”. Sulle intercettazioni Schifani ha poi aggiunto: “Servono nuove regole: urge limite o divieto di pubblicazione”. Da parte sua, il presidente della giunta delle elezioni e immunità di Palazzo Madama, Marco Follini (Pd) precisa che “la soluzione da parte della giunta sulla decadenza di Di Girolamo era già stata presa nel gennaio 2009”. Secondo Follini tocca ora all’Aula scegliere e non più alla Giunta, che in giornata ha comunque proseguito l’esame della vicenda del senatore inquisito. “Riteniamo che la decisione sul procedimento autorizzativo debba essere celere e debba costituire l’occupazione prioritaria della Giunta. Il possibile revirement sul procedimento che porterebbe alla decadenza del senatore Di Girolamo, che il Presidente del Senato suggerisce di realizzare in tempi egualmente stretti, è in realtà una responsabilità dell’Assemblea, più che della Giunta”, dice il senatore Francesco Sanna, capogruppo del Pd nella Giunta sulle immunità.

VOTO ALL’ESTERO. Il Pd apre a Schifani sulla modifica della legge elettorale per la circoscrizione estero. “È positivo che ci sia accordo nel modificare la legge elettorale per gli italiani all’estero. Il Partito Democratico sostiene da tempo che la modifica è assolutamente improcrastinabile. Noi proporremo un testo in Parlamento e siamo disponibili a confrontarci per arrivare a un ampio consenso” dichiara Francesco Tempestini, capogruppo Pd in commissione Affari Esteri. Anche l’Idv è d’accordo. “Da tempo Italia dei Valori insiste sulla necessità di cambiare la legge elettorale per l’elezione dei parlamentari italiani all’estero. In tempi non sospetti è stata depositata una mia proposta di legge per introdurre il voto elettronico e abolire quello per corrispondenza” ricorda Antonio Razzi, deputato Idv eletto nella circoscrizione Europa. “Il voto elettronico – ha aggiunto Razzi – è l’unica modalità che permette di scongiurare i brogli elettorali, irregolarità che si sono sistematicamente ripetute sia nelle elezioni del 2006 e quelle del 2008. Se il centrodestra ha intenzione seriamente di modificare il sistema di voto all’estero calendarizzi la nostra proposta di legge e la porti subito in Parlamento”.

La maggioranza sull’argomento risulta compatta. “Noi abbiamo detto per primi, – ha ricordato il sottosegretario Paolo Bonaiuti – dopo le politiche del 2006, che nelle elezioni degli italiani all’estero è avvenuto di tutto e di più: le schede, per esempio”. Per il presidente dei senatori di maggioranza, Maurizio Gasparri, la revisione del sistema elettorale all’estero “si rende indispensabile perché evidentemente quella legge non ha funzionato e va quindi corretta” ma “senza negare la rappresentanza degli italiani all’estero in Parlamento”. Va rivista la legge sul sistema elettorale all’estero anche secondo Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, e secondo il sottosegretario Carlo Giovanardi, che in una intervista parla di “esperimento fallito” e si dice convinto che “gli italiani all’estero devono poter votare, qui o per corrispondenza, ma per deputati e senatori che stanno in Italia”.

‘NO’ DEGLI ITALIANI NEL MONDO. Ma c’è anche chi dissente: “Il voto all’estero è un diritto, certamente non è un problema nè un cancro da estirpare” dice Aldo Di Biagio, responsabile Italiani nel Mondo del Pdl. “Da come si sta parlando in queste ore, – ha aggiunto – tutti sapevano e tutti preannunciano il marcio nelle elezioni degli italiani nel mondo, un eccesso di saccenza che delude e sposta l’epicentro del problema attuale. Siamo dinanzi ad un presunto reato grave e deplorevole compiuto da un signore, e di conseguenza è necessario ed opportuno che la giustizia faccia il suo corso, ma da qui a condannare tutto il comparto degli italiani nel Mondo e le loro modalità di esercizio di voto mi sembra qualcosa detto giusto per aprire bocca”.

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