“Noi alle 3.32 non ridevamo”, protesta a L’Aquila

di Redazione

 L’AQUILA. Protesta a L’Aquila alla luce dell’inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena (poi tenutosi nel capoluogo abruzzese) che vede coinvolto anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso.

I cittadini, circa 300,sono scesi in piazza con cartelli con scritto “Io non ridevo” e “Riprendiamoci la nostra citta” in segno di protesta alla luce delle intercettazioni divulgate negli ultimi giorni relative all’inchiesta fiorentina, ed hanno forzato un posto di blocco all’altezza dei Quattro cantoni, nel cuore della zona rossa, per entrare a piazza Palazzo, considerata inaccessibile.

Le forze dell’ordine hanno provato a impedire ai manifestanti di varcare le barricate della zona rossa, ma al primo tentativo di forzare i blocchi le persone preposte al posto di guardia hanno preferito lasciar defluire la gente al fine di evitare disordini. Così i manifestanti hanno raggiunto piazza Palazzo, la stessa in cui un mese fa era stato celebrato un Consiglio comunale tra cumuli di macerie. Gli stessi cumuli su cui una decina di persone sono salite, rivendicando la propria rabbia per non avere più a disposizione la loro città.

“Non possono portarci via 700 anni di storia, – hanno commentato alcuni manifestanti – è ora di riprenderci la nostra città, siamo indignati anche di fronte all’assenza dei nostri rappresentanti istituzionali”.

Foto tratta dal gruppo di Facebook “Quelli che a L’Aquila alle 3:32 non ridevano”

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