Sventato golpe in Turchia. Per i laici è una trovata pubblicitaria

di Emma Zampella

 TURCHIA. È stato sventato in Turchia un tentato colpo di stato militare e 40 persone sono finite in manette.

Tra le persone fermate ci sono una dozzina di uomini di alti gradi dell’esercito turco, in pensione e in servizio, coinvolti in “Ergenekon”, una organizzazione segreta nazionalista che ha cercato di rovesciare l’esecutivo di Recep Tayyip Erdogan. Tra gli arrestati figurano infatti l’ex comandante dell’aeronautica, il generale Ibrahim Fitina, e quello della Marina, Ozden Ornek, entrambi in pensione.

La nuova ondata di arresti che vede coinvolti anche generali dell’esercito, è da collegare al piano militare per il colpo di Stato, organizzato tra il 2002 e il 2003, portato alla luce solo nel gennaio scorso dalla stampa filo-governativa. La notizia anche questa volta sarebbe stata resa pubblica dalle televisioni turche che hanno comunicato la preoccupazione del capo di stato maggiore interforze, il generale Ilker Basbug, che ha cancellato la sua visita in Egitto in programma già da tempo.

Anche questa volta, così come nel 2003, secondo il quotidiano Taraf, lo scopo di tale golpe era quello di seminare panico tra la popolazione, gettando nel caos e creando il panico con atti vandalici e di terrorismo estremo. Nel piano militare c’era l’intenzione di far esplodere molte bombe nelle moschee, incendiare musei e far precipitare un aereo di linea turco per far sembrare che questo fosse stato colpito da un caccia militare greco. Tutto questo aveva solo un unico scopo: screditare agli occhi del popolo l’Akp, l’esecutivo del Partito di Giustizia e Sviluppo, da pochi mesi insediato al potere, dimostrando la sua incapacità nella difesa dei suoi cittadini.

Sale la tensione in Turchia ma c’è chi sostiene il contrario. Non sono mancate le contestazioni da parte degli analisti laici che sostengono che tale notizia, trapelata dalle fonti filo-governative sarebbe solo una bufala, un’idea che accrediterebbe l’operato e il lavoro esecutivo del nuovo governo, insediato da pochi mesi. La trovata pubblicitaria, come sostiene la fazione laica della Turchia, sarebbe servita al neo governo per accreditarsi la simpatia del popolo, aumentandone così la gratitudine e la riconoscenza.

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