Scontro ferroviario in Belgio: 25 morti

di Emma Zampella

 BRUXELLES. Si parla di venticinque morti e di un numero imprecisato di feriti: è questo il bilancio dell’incidente ferroviario che ha svegliato il Belgio, vicino Hal.

Le prime notizie sono state diffuse dalla televisione di Stato Vrt, secondo cui lo scontro sarebbe avvenuto in mattinata, intorno alle 8.30, tra due treni su cui viaggiavano molti pendolari diretti a Bruxelles.

Le cause dell’incidente non sono ancora chiare: in quel momentonevicava, tuttavia è probabile un errore umano o un guasto tecnico.E’ possibile che uno dei due conducenti non abbia rispettato il segnale di un semaforo rosso.

Il numero delle vittime non è ancora del tutto definito e non si esclude possa essere più alto: la compagnia ferroviaria nazionale ha fatto sapere che sono stati estratti circa 11 cadaveri, ma numerosi sono ancora i passeggeri intrappolati tra i vagoni del treno. Sarebbero circa 150 i feriti, distribuiti negli ospedali della zona e in in un centro sportivo di Buizingen. “Tutti servizi di emergenza sono sul posto”, ha dichiarato il sindaco di Hal, Dirk Pieters, così come tutte le unità di soccorso attivate tanto da permettere amputazioni di arti direttamente sul posto.

Il convogliom partito da Quievrain e diretto a Liegi, si è trovato sullo stesso binario di quello partito da Louvain-La-Neuve alla volta di Braine-Le-Comte. Secondo alcune fonti, un altro convoglio – forse un treno merci – è rimasto coinvolto nel disastro. Dalle prime ricostruzioni risulta essere evidente che i convogli viaggiano ad una velocità di 60chilometri orari.

L’incidente ha causato danni al sistema ferroviario, bloccando i collegamenti con Parigi e in tutta le regione, inclusi i collegamenti ad alta velocità. È stato infatti sospeso il traffico ferroviario tra Bruxelles e Mons e tra Bruxelles e Tournai.Eurostar ha sospeso il servizio tra Londra e Bruxelles.

E’uno degli incidenti più gravi avvenuti in Belgio negli ultimi anni: altri nel 2008 e nel 2001, in cui persero la vita circa 40 persone ed in entrambi i casi si trattò di un errore umano: i due addetti agli scambi dei binari non parlavano la stessa lingua.

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