Provinciali, Barbato: “Masi resti super partes”

di Redazione

Giuseppe Barbato CARINARO. Sulle “pressioni”, domenica scorsa denunciate dai vertici provinciali dell’Udeur, che l’assessore Giuseppe Barbato starebbe ricevendo dal sindaco Mario Masi e da altri amministratori affinché ritiri la sua candidatura alle provinciali per il partito di Mastella, interviene il diretto interessato.

Pur non confermando tali “pressioni”, Barbato lascia comunque intendere che queste siano in atto, dal momento che Masi ha apertamente dichiarato il proprio sostegno alla candidatura del suo vice Angelo Sglavo, esponente del Pd, mettendosi anche contro Biagio Lusini, ex sindaco della vicina Teverola (con cui Carinaro divide il collegio “Aversa 3”) che propende per un candidato teverolese o almeno concordato sul territorio e non “imposto”.

Non a caso, Barbato chiede a Masi di assumere una posizione “super partes” dal momento che la sua coalizione di maggioranza è frutto di una lista civica e non politica. “Lo scorso giugno 2009 – spiega Barbato – il sottoscritto è stato eletto in una lista civica denominata ‘Rinnovato patto per Carinaro’, a sostegno della candidatura del rieletto sindaco Masi. In virtù di questo dato, di fatto incontestabile, confesso che mi hanno sorpreso le affermazioni del primo cittadino, secondo cui il candidato del Pd alle provinciali è Angelo Sglavo, in quanto carinarese, vicesindaco ed appartenente al suo stesso partito. Lungi da me sollevare polemiche in merito all’appartenenza a questo o a quel partito, ma invito fermamente il sindaco ad assumere una posizione super partes in merito alla disputa provinciale e a rammentare la natura eterogenea e civica della lista che lo ha portato a vincere le scorse elezioni comunali”.

L’assessore sottolinea come lui, “e come almeno la metà dei candidati al consiglio comunale, ha sposato quel progetto proprio perché scevro da qualsivoglia colorazione politica”. E sfodera i dati delle elezioni del 2009, quando in concomitanza con le comunali si tennero anche le Europee: “La nostra lista – dice Barbato – conseguì 2600 voti, mentre il Pd si attestò intorno ai 700 voti”. Ecco perché l’esponente dell’Udeur ritiene “fuori luogo tirare in ballo proprio ora l’appartenenza ad un partito. Se così fosse, – aggiunge – e noi ci dovessimo caratterizzare politicamente, qualcuno dovrebbe renderne conto non tanto al sottoscritto, ma a quella parte maggioritaria dell’elettorato che solo lo scorso anno decise di accordarci la propria fiducia, consapevole del fatto che la nostra formazione nasceva e si connotava profondamente come civica”.

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