Masi: “Nessuna pressione su Barbato, che firmò per il centrosinistra”

di Redazione

Mario MasiCARINARO. “Non ho mai esercitato pressioni affinché Barbato ritirasse la sua partecipazione alle provinciali, l’ho solo invitato a riflettere sul netto contrasto che si sarebbe creato tra la nostra lista di centrosinistra e una sua candidatura per un partito dello schieramento opposto”.

Si, una “lista di centrosinistra”: così Mario Masi definisce la coalizione civica “Rinnovato Patto per Carinaro” che lo scorso anno ha sancito la sua rielezione al governo cittadino. Il sindaco si ritiene costretto ad intervenire dopo le accuse rivoltegli dal coordinatore provinciale dell’Udeur, Angelo Brancaccio, e dall’assessore Giuseppe Barbato, candidato del partito di Mastella alle elezioni provinciali nel collegio Aversa 3, i quali lo hanno invitato ad essere “super partes”, dal momento che Masi, non solo, come ha apertamente dichiarato, sosterrà la candidatura del suo vice Angelo Sglavo, non gradirebbe altre candidature all’interno della sua maggioranza.

Ma il primo cittadino considera “capziosa”, se non addirittura “in malafede”, la ricostruzione dell’Udeur. E spiega: “Nonostante la lista in cui siamo stati eletti fosse civica, Brancaccio e Barbato trascurano un particolare che definire fondamentale è poco. I candidati del ‘Rinnovato Patto per Carinaro’ hanno firmato un documento nel quale dichiaravano l’adesione ad un progetto di centrosinistra. E, in calce a quel documento, c’è anche la firma di Giuseppe Barbato. Tra i carinaresi è ancora viva l’immagine secondo cui il ‘Rinnovato Patto per Carinaro’ rappresentava il centrosinistra, mentre D’Agostino & company incarnavano il centrodestra”.

Masi ribadisce che “nessuna ‘pressione’ è stata mai esercitata nei confronti di Barbato al fine di impedire la sua candidatura, ma soltanto garbati e ripetuti inviti a riflettere sull’evidente contrasto che si sarebbe inevitabilmente verificato tra il nostro progetto locale di centrosinistra ed una sua eventuale candidatura in un partito dello schieramento opposto. La eventuale candidatura di Sglavo o la necessità di assicurargli attorno le migliori condizioni, non centrano un bel niente. Nessuno della mia maggioranza si sogna di mettere in discussione il diritto dell’assessore Barbato, o di altri consiglieri, a potersi candidare. Se optasse per un partito di centrosinistra non solo difenderei il suo buon diritto, ma ne sarei anche felice in quanto rafforzerebbe la nostra coalizione provinciale. Diversamente, non sarei io a non essere super partes, ma sarebbe lui a dare uno schiaffo alla nostra maggioranza. Egli conosce bene queste mie considerazioni avendogliele espresse un mese fa, dopo le prime indiscrezioni sulla sua candidatura, al cospetto di non pochi testimoni”.

A questo punto avverte l’assessore: “Barbato sa bene anche che chi viene meno alla parola data (tradendo un documento liberamente sottoscritto) si autoesclude dalla maggioranza. Mi auguro con tutto il cuore, dunque, che Barbato rifletta in queste ore decidendo per il verso giusto: nel centrosinistra provinciale c’è spazio sufficiente per rappresentare la sua sensibilità e realizzare le sue aspirazioni”.

Per quanto riguarda, invece, le questioni interne al Pd sorte dopo le contestazioni dell’ex sindaco di Teverola, Biagio Lusini, alla candidatura di Sglavo nel collegio, Masi commenta: “Declinando, benché onorato, la proposta del segretario provinciale Iodice a candidarmi, ho espresso simpatia per la candidatura di Sglavo. E’ ovvio, poi, che il candidato del Pd del terzo collegio non lo sceglie uno solo, ma sarà deciso dal partito provinciale, previa intesa con la sezione di Carinaro e contutti gli amici democratici teverolesi. Tuttavia, mi domando: è mai possibile che si crei tanta agitazione se esprimo una semplice opinione di preferenza e che non faccia notizia che, mentre il coordinamento chiede candidati forti, sindaci o consiglieri uscenti, c’è chi ha l’aspirazione di candidatura nel Pd avendo fino ad ora dimostrato di non avere neppure i voti sufficienti per essere eletto consigliere del suo paese?”.

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