Provinciali, soltanto Silvio poteva porre fine alla “sceneggiata”

di Antonio Taglialatela

Silvio BerlusconiAVERSA. Alla fine, come pronosticato da mesi, è Domenico Zinzi il candidato del centrodestra alla provincia di Caserta.

Dopo settimane di indiscrezioni, smentite e “bacchette” varie, la vicenda che ruotava attorno alla leadership è terminata. E’ bastata una breve telefonata del premier Silvio Berlusconi al segretario nazionale dello scudocrociato, Lorenzo Cesa, per mettere tutti, “pezzi da novanta” e “carte da tre”, a tacere.

Poteva farlo prima il Cavaliere, avremmo evitato di subire quella che ormai era diventata una sceneggiata nell’ambito della più seria “faida” interna al Pdl campano tra il sottosegretario e coordinatore regionale Nicola Cosentino e l’astro nascente Italo Bocchino, che vuole sradicare il potere a Caserta e in Campania del politico di Casal di Principe, il quale, sotto inchiesta per presunte collusioni col clan dei casalesi, sembra politicamente sul viale del tramonto, anche se, come succede a molti, rifiuta di accettarlo.

La sfida, tutta nell’agro aversano (Bocchino è infatti originario di Frignano), sembra si stia risolvendo a favore del vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera. Lo testimonia, sopra ogni altra cosa, proprio la candidatura di Zinzi, non gradita a Cosentino, graditissima a Bocchino, per il quale tutti andavano bene, tranne che uno del Pdl casertano, ovvero un “controllato” del sottosegretario. Tant’è che Cosentino ha praticamente “costretto” il senatore Pasquale Giuliano a mettersi in gioco per la candidatura alla presidenza, mentre si sono rivelate di facciata le proposte relative ai sindaci di Aversa, Domenico Ciaramella, e di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, i quali, tuttavia, hanno dovuto “prestarsi” alla sceneggiata, così come i “cespugli” (Udeur e company). Fino a quando ognuno si è dovuto piegare al volere di Silvio. E così sia…

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