Detenuto liternese si impicca nel carcere di Sulmona

di Redazione

 VILLA LITERNO. Tammaro Amato, 28 anni, originario di Villa Literno, si è suicidato nel carcere di Sulmona. Era da solo nella cella: si è impiccato legando le lenzuola alla grata del bagno.

Soccorso dagli agenti di polizia penitenziaria, è stato hanno portato all’infermeria del carcere, poi sono arrivati i sanitari del 118, ma per il giovane ormai non c’era più nulla da fare. Sabato sarà effettuata l’autopsia sul cadavere.

Intanto, sono state aperte due indagini: una prima interna all’istituto, la seconda della Procura della Repubblica di Sulmona coordinata dal procuratore Federico De Siervo. Non sono chiare le ragioni del suicidio di amato, la cui permanenza in carcere stava per cessare. Proprio nei giorni scorsi l’uomo aveva usufruito di un permesso natalizio per andare a trovare la famiglia.

Nel super carcere di Sulmona con evidenti problemi di super affollamento, sono ospitati 500 detenuti, 140 dei quali con problemi psichici. Alle carenze di personale di polizia penitenziaria si aggiungono quelle di medici e specialisti, come sottolineato ripetutamente dalle organizzazioni sindacali. In passato la struttura si era imposta all’attenzione delle cronache come ‘il carcere dei suicidi’ per l’alto numero di detenuti che si era tolto la vita. Due i casi clamorosi: nel 2003 la direttrice dell’istituto Armida Miserere che si suicidò sparandosi alla testa e nel 2004 il sindaco di Roccaraso (L’Aquila) Camillo Valentini, arrestato alla vigilia di ferragosto, si tolse la vita il giorno seguente.

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