Caso Pedace, cede il solaio dell’abitazione

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. Altro che il lieto fine in cui tutti ardentemente speravano: l’inquietante caso di Ornella Pedace, che avevamo portato all’attenzione dell’opinione pubblica e che tanta indignazione aveva sollevato nei lettori, …

… continua ad avere sviluppi tutt’altro che confortanti. Il nostro primo articolo aveva smosso un po’ le acque e, prima della fine dell’anno, il primo cittadino di Trentola-Ducenta Nicola Pagano aveva ricevuto la giovane Ornella. Motivo dell’incontro, l’ordinanza di sgombero notificata il 19 dicembre 2009 dall’ufficio tecnico comunale presso l’abitazione della famiglia Pedace (in via Roma, 188) in seguito al sopralluogo effettuato nello stesso giorno dai Vigili del Fuoco. “Io non so dove andare: questa è la frase che ho pronunciato quel sabato pomeriggio davanti ai tecnici e ai vigili urbani. Le stesse parole le ho ripetute alla presenza del sindaco qualche giorno dopo: era palese, io e mia nonna non potevamo restare un minuto di più in casa nostra e, pur avendo già preso contatti con il proprietario di un altro appartamento, non potevo far altro che rivolgermi per l’ennesima volta alle istituzioni. Devo dire che Pagano si è mostrato disponibilissimo, tranquillizzandomi ed assicurandomi che ci avrebbe pensato l’ente comunale a pagare l’affitto della nostra nuova abitazione. Evidentemente il sindaco, che conosce bene i contorni dell’intera vicenda, sa per quali motivi la casa di mia proprietà si sta progressivamente riducendo in macerie…”.

Il primo cittadino trentolese incarica l’assessore Lisa Martino di seguire la vicenda da vicino ‘senza ma e senza se’ e, allo stesso tempo, rincuora Ornella: a breve, con delibera di giunta, si sarebbe disposto il pagamento dell’affitto del nuovo appartamento totalmente a carico dell’ente comunale. Facile a dirsi, ma si trattava di una soluzione tutt’altro che lineare e che richiedeva un approfondimento amministrativo e normativo.

 Come se non bastasse, mentre si attendono buone nuove dall’amministrazione, una nuova tegola (metaforica, s’intende, visto che l’intera copertura dello stabile era già stata del tutto rimossa nel luglio 2009) piomba sulla famiglia Pedace: all’alba del primo gennaio, l’ingente carico di acqua ammassatosi tra le travi ed il soffitto della camera da letto della nonna novantaseienne di Ornella provocava lo sfondamento parziale del solaio.

“Già in altre stanze le ampie crepe venutesi a formare rendevano evidenti gli stessi danni strutturali: era questione di ore ed, alla fine, non potevamo far altro che abbandonare la nostra casa natia. Ormai quasi dappertutto pioveva a dirotto: chiamai immediatamente l’assessore Martino per metterla al corrente della drammatica situazione. Dopo un po’, la dottoressa mi ricontattò per avvisarmi che il sindaco si era assunto l’incarico di trovarmi una sistemazione in albergo e mi avrebbe telefonato in giornata per comunicarmi i dettagli circa il nostro alloggio temporaneo. Ho atteso per ore, e poi per giorni, un segnale, una notizia: non solo un tetto sopra le nostre teste, ma non avevamo più nemmeno un letto dove dormire!”.

Da quel maledetto Capodanno più nulla: “La chiamata del sindaco non è mai arrivata: dopo due giorni è partito per le ferie in montagna, mentre noi eravamo rimaste appese ad un filo! Io e mia nonna siamo ospiti di mia zia: sto affrontando lo sfratto e presto ci trasferiremo nel nuovo appartamento di cui informai il sindaco prima di Natale. Il pagamento dell’affitto? Chiaramente a carico nostro, in attesa della delibera di giunta: ma come posso continuare a nutrire fiducia nei confronti delle istituzioni dopo l’ennesima beffa subita?”.

Come dar torto ad Ornella? Come non rivolgere l’ennesimo appello a chi è nettamente in debito di credibilità, affidabilità, solidarietà con la famiglia Pedace?

di Riccardo Dell’Aversana

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