Provinciali, SEL candidato Maisto nel collegio S.Marcellino-Trentola

di Redazione

Mario MaistoSAN MARCELLINO. “Sinistra ecologia e Libertà, il partito di Nichi Vendola, è un’occasione importante: una sinistra nuova, all’altezza delle sfide del nostro tempo e capace, soprattutto, di ridare veramente voce ai cittadini.

Ecco i motivi della mia candidatura: inizio quest’avventura con grande entusiasmo e convinzione”. Queste le prime dichiarazioni di Mario Maisto, candidato del partito alle prossime elezioni provinciali nel collegio San Marcellino-Trentola Ducenta. Si entra dunque nel vivo della campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali in terra di lavoro e arriva l’ufficializzazione dei primi nomi nei collegi provinciali. Sinistra ecologia e libertà, nuovo partito politico fondato dal leader nazionale e presidente Vendola, “scalda i muscoli” e ufficializza il primo dei candidati alle provinciali nella grande area dell’agro aversano.

Mario Maisto, classe 1956, coniugato e con due figli, è dipendente del Comune di San Marcellino presso il settore ecologia e pubblica istruzione. “Accogliamo la candidatura di Mario Maisto con grande entusiasmo – afferma Pietro di Sarno, a nome del coordinamento provinciale di SeL – in un collegio elettorale come quello di SanMarcellino-Trentola in cui viva è l’esigenza di ridar voce a tante importanti istanze. Mario Maisto è persona credibile e radicata sul territorio, e siamo sicuri che le rappresenterà al meglio”.

Maisto può vantare un percorso di militanza politica di tutto rispetto, all’insegna della coerenza e dell’appartenenza di lungo corso alla grande famiglia della sinistra: nel 1973 entra a far parte infatti del grande Pci di Enrico Berlinguer, tesserandosi per la prima volta con la Fgic (Federazione giovanile comunisti Italiani), diventando sin da subito uno degli elementi di punta della locale sezione di Villa di Briano e rimanendovi impegnato per quasi un ventennio. All’inizio degli anni ’90, dopo la traumatica scissione della bolognina, il suo percorso è quello di tanti militanti della sinistra: nel 1992 segue infatti il processo di trasformazione da cui è investito il più grande partito della sinistra italiana, iscrivendosi al Pds, ai Progressisti con l’ulivo ed in fine ai Ds.

Il 2007 è per Maisto l’anno della scelta: la fusione tra Margherita e Ds e la nascita del Partito Democratico per Mario Maisto rappresentano il distacco definitivo del neonato partito dall’esperienza e dalla storia della sinistra: decide così di cominciare un percorso che più si addice al suo percorso di militanza: si orienta decisamente verso Rifondazione, partito allora diretto da Fausto Bertinotti, e, anche se non da tesserato, dà dimostrazione di passione politica e di attivismo, spinto – come egli stesso a più riprese ribadisce – dalla grande volontà di dar voce alle tante problematiche e vertenze di carattere sociale che emergevano quotidianamente dal territorio in cui egli stesso vive, in particolare dai rioni Santa Croce e Campo Mauro, due realtà, vicine a Villa di Briano ma da sempre troppo lontane dalla politica di San Marcellino.

E’ proprio partendo dalla questione dei rioni, da sempre meta turistica di politici di turno, che Maisto oggi fissa il proprio legittimo punto di partenza, per un nuovo modo di far politica, vera e soprattutto di sinistra.

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