ORTA DI ATELLA. Una piazza gremita sin dalle prime ore del mattino di domenica scorsa lasciava presagire che la conferenza stampa indetta dai Popolari Udeur di Orta di Atella sarebbe stata un successo inaspettato.
A tal punto che le persone, circa 400, che si contavano al di fuori della Sala del Convento dei Frati Minori di piazza San Salvatore, erano il doppio se non il triplo rispetto a quelle fortunate riuscite a trovare un posto allinterno. Di fronte alla terna commissariale che ha negato laula consiliare del Comune di Orta di Atella, gli udeurrini non si sono fermati e, guidati dal segretario Alfonso Di Giorgio, hanno in breve riorganizzato il pubblico incontro al fine di trarre un bilancio sugli ormai due anni di gestione commissariale, definita dal partito, a più riprese, ingiusta.
Erano presenti una delegazione da SantArpino con il candidato ufficiale alle regionali Aldo Zullo (già primo eletto nelle file del Campanile alle scorse comunali di SantArpino), i comitati ortesi come Ortanuova, circoli, associazioni sportive, ex amministratori ma soprattutto cittadini, accorsi in massa e numerosi. Al dibattito, moderato dal presidente del partito, Giuseppe Lamberti, sono intervenuti, oltre al segretario Di Giorgio, anche il dirigente provinciale ed ex direttore didattico Franco Grassia e, accolto calorosamente, il leader ormai indiscusso del Campanile casertano, lonorevole Angelo Brancaccio, consigliere regionale e ufficialmente candidato alle prossime provinciali del 27 e 28 marzo per il collegio Orta-SantArpino.Il sintomo dicono dal partito che i cittadini, nonostante i ripetuti e continui tentativi di demonizzazione da parte di altre forze politiche, riconoscono ancora tanta stima, affetto e fiducia nei confronti di un uomo schierato sempre dalla parte del popolo, il vero ed unico tribunale per chi fa politica.
Non abbiamo fatto altro che difendere spiega Di Giorgio il nostro leader in primis e la nostra integrità morale quando per lennesima volta siamo stati ingiustamente additati come il male della politica ortese quando quelle stesse persone dalle quali pervengono attacchi ed ingiurie, fino a qualche mese fa condividevano in toto la politica degli ultimi dieci anni. Una politica che, a mio avviso, ma non solo, ha conosciuto la parola democrazia proprio dalla prima sindacatura di Brancaccio. Siamo contrari e ci batteremo verso coloro che agiscono al fine di riportare ad Orta di Atella una politica oligarchica e da salotto, noi siamo col popolo e per il popolo ecco perché lUdeur convergerà per un progetto di lista civica che vedrà come protagonisti i giovani ed i cittadini.
Parlano di rinnovamento continua Di Giorgio ed il partito da me guidato nemmeno un anno fa, in assise congressuale e allunanimità, eleggeva un esecutivo formato da otto persone, Tanya Brancaccio come vice segretario, Eduardo Indaco, Eleonora Misso, Raffaele Cascella, Michele De Micco, Eugenio Mozzillo e Antonio Marroccella, tutti al di sotto dei trentanni, giovani professionisti ai quali va il nostro plauso e ringraziamento per averci messo la faccia e la passione, senza mai pretendere nulla in cambio e senza mai essere strumentalizzati o presi ad arte come slogan elettorale. Abbiamo fatto convegni sulla scuola, sullambiente ,sulle politiche sociali e prossimamente ne terremo uno sullappena approvato Piano Casa. Abbiamo lottato a fianco del comitato Ortanuova contro lEurocompost, abbiamo lottato al fianco dei commercianti costituendo una associazione a favore di questi ultimi e con a capo uno dei nostri giovani.
Con una lettera aperta spiega ancora il segretario cittadino dellUdeur abbiamo senza timore denunciato gli abusi subiti in questi due anni di gestione commissariale. Abbiamo ufficializzato un direttivo di giovani di almeno 40 ragazzi ai quali è stata indirizzata una sede autonoma e distaccata proprio qui in piazza, giovani che hanno prodotto a loro spese un giornalino, Consenso, distribuito gratuitamente in tutto il paese da ormai 5 mesi. Ci incontriamo quotidianamente nelle nostre sezioni per confrontarci sui progetti e sulle soluzioni ai problemi che affliggono la nostra Orta e, permettetemi di dire, che la massiccia presenza del popolo oggi ci conferma che riconoscono ancora in noi e soprattutto in Angelo Brancaccio un sicuro porto di approdo e un punto di riferimento indiscutibile. Se questo non è fare politica conclude Di Giorgio ci spiegassero cosa è per loro la politica.