Giallo di Savona: l’omicida è il tabaccaio Mario Francesco Vigili

di Emma Zampella

Francesca BovaSAVONA. Aveva detto agli inquirenti di non conoscere nemmeno la vittima, ma i tabulati telefonici lo hanno incastrato. Si tratta di Marco Francesco Vigili.

L’uomo, incensurato di 34 anni, ha confessato, dopo un lungo interrogatorio di garanzia in carcere al gip, Emilio Fois, di aver ucciso Francesca Bove, la ventinovenne trovata con il cranio fracassato nelle cantine della sua abitazione a Borghetto Santo Spirito.

E’il titolare di una tabaccheria, in corso Europa, dove Francesca era solita recarsi per giocare ai videopoker. La vittima, che ha lasciato un bambino di soli otto mesi, fu trovata lo scorso venerdì da un anziano condomino una profonda ferita alla testa, che aveva fatto pensare ad una pietra coma arma del delitto.

L’omicidio è sicuramente collegato all’ammontare di debiti che la donna era solita contrarre anche con lo stesso tabaccaio per sedare la sua voglia di gioco. Era infatti abituale frequentatrice di bar dove giocava ai videopoker. La sua, secondo alcune testimonianze, era diventata quasi una malattia che la portava a spendere ingenti somme di denaro, riuscendo a giocare anche 200- 300 euro in un solo giorno.

Il legale del tabaccaio, Luca Siccardi, ha fatto sapere che “l’omicidio non era preterintenzionale” e che quindi si spera al rito abbreviato. Il reo confesso spiega, smentendo una possibile relazione amorosa, che la donna lo ricattava da mesi. “Pretendeva del denaro per poter giocare ai videopoker, altrimenti avrebbe colpito la mia famiglia, mia moglie e le mie figlie”, ha confessato l’omicida.

Quest’ultimo ha precisato che la donna, ultimamente, conosceva ogni suo movimento e ogni azione dei suoi familiari era monitorata costantemente. A testimonianza di ciò è stato confessato che Francesca avrebbe richiesto, prima di essere uccisa, altri soldi al tabaccaio, minacciando, in caso contrario, di far del male a sua figlia all’uscita dall’asilo.

Vigili ha parlato della visita fatta alla vittima lo scorso venerdì sera. Si recò a casa della donna con una pistola, presa dopo le minacce della giocatrice incallita. E una volta discusso con la donna avrebbe commesso quello che viene definito un omicidio di impeto.

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