Cori razzisti, Maroni: “Interrompere le gare”. Abete: “Allora si cambino norme”

di Redazione

Roberto MaroniROMA.Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, durante un’intervista a SkyTg24, ritiene che debba esserci “tolleranza zero” nei confronti del razzismo nel calcio e che l’arbitro, di fronte a cori offensivi, dovrebbe “interrompere la partita”.

Il riferimento è particolarmente legato all’attaccante dell’Inter Mario Balotelli: “Io sono milanista – dice Maroni – ma nutro per Balotelli una profonda simpatia. E’ un simpatico sbruffone oltre che essere un grande campione”.

Nonostante quella di far interrompere una gara per cori razzisti sia un provvedimento che non spetta al suo dicastero, Maroni riflette: “È spesso difficile distinguere tra un coro razzista e uno sfottò legato all’appartenenza di un calciatore all’altra squadra. Ma proprio perchè è difficile, io sono convinto che non si debba sottovalutare. Non dipende dal ministro dell’Interno intervenire quando c’è una partita in corso, ma credo davvero che la Figc debba darsi delle regole molto rigide: se c’è anche il minimo dubbio che ci sia un coro razzista l’arbitro deve immediatamente sospendere la partita e prendere provvedimenti conseguenti”.

ABETE: “SI A STOP GARE A BISOGNA CAMBIARE NORME”. A commentare le parole del ministro è il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, che si dichiara in linea con Maroni ma sottolinea che bisogna cambiare le regole in vigore.Ovvero: la Federcalcio è pronta ad assegnare all’arbitro il potere di fermare le partite in caso di cori razzisti, se il Viminale cambierà la sua circolare attualmente in vigore che attribuisce al responsabile dell’ordine pubblico negli stadi l’autorità per prendere questa decisione. “La circolare del Viminale – spiega Abete – che ha esteso anche ai cori razzisti, oltre che agli striscioni, la misura dello stop alle partite contiene una indicazione esplicita: spetta al responsabile dell’ordine pubblico decidere se sospendere o no un incontro di calcio. Nelle nostre norme antirazzismo, che l’Italia ha introdotto ancor prima delle misure adottate dall’Uefa, non potevamo non tenere conto di questo indirizzo normativo. Se ora il Viminale cambierà quella circolare, gli arbitri potranno assumersi la responsabilità di decidere quando va fermata una partita”.

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