Haiti, Cuba apre spazio aereo a Usa. In arrivo 9mila soldati

di Angela Oliva

aiuti umanitari arrivano ad HaitiHAITI. Il disastro di Haiti ha sciolto la cortina di gelo tra Cuba e Usa.

Per far fronte alla disperata situazione in cui versano gli abitanti dell’isola, colpita dal violento sisma, Raul Castro ha deciso di aprire agli americani lo spazio aereo cubano. Ad annunciarlo è stato proprio il portavoce della Casa Bianca Tommy Vietor: “Ci siamo coordinati con le autorità cubane per inviare delle eliambulanze dalla base americana di Guantanamo a Miami in Florida, attraverso lo spazio aereo cubano, cosa che ci permette di risparmiare 90 minuti per volo”.

La decisione presa rappresenta una svolta epocale considerando che le due nazioni non avevano rapporti diplomatici dal lontano 1961. La vicinanza delle coste cubane all’isola di Haiti permette un acceleramento negli aiuti poiché la base militare americana di Guantamo è stata trasformata in un punto medico dove vengono

accolti i rifugiati che riportano le ferite più gravi.

Ma la situazione sull’isola è talmente grave che il racconto pare inverosimile. Shaul Schwarz, fotografo del magazine “Time”, ha detto di aver visto almeno due posti di blocco formati con i cadaveri delle vittime del terremoto per sollecitare l’arrivo degli aiuti. E, intanto, sono giunti dall’Unicef beni di prima necessità come 2.500 kit contenenti utensili per cucinare e 5mila sacchetti d’acqua da un litro, mentre un aereo cargo di Medici senza Frontiere ha scaricato materiale sanitario, coperte, teli, set da cucina, tende.

Come promesso, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama non ha lasciato sola la popolazione haitiana ordinando, giovedì scorso, l’invio immediato di oltre 5mila truppe di soldati e una flotta di navi militari che hanno preso controllo dell’aeroporto di Port au Prince e stanno operando sul territorio garantendo soprattutto l’arrivo degli aiuti umanitari. Inoltre il Pentagono ha annunciato, entro lunedì, giungeranno ad Haiti più di novemila soldati americani per assistere i terremotati e prevenire eventuali disordini.

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