Rosarno, manifestazione antirazzista a Caserta

di Redazione

 CASERTA. E’ stata convocata a Caserta una giornata di mobilitazione per martedì 19 gennaio con appuntamento in piazza Vanvitelli.

La decisione è stata presa lo scorso sabato 9 gennaio, a Caserta, presso il centro sociale “Ex Canapificio”, dopo che circa 500 migranti e rifugiati politici si sono riuniti in assemblea per discutere di ciò che è accaduto a Rosarno. Numerosi sono i migranti giunti in Terra di Lavoro, ancora eccessivamente provati e impauriti. Molti di loro si sono salvati ma non hanno ricevuto il salario da tre mesi. Si chiedono a chi dovranno denunciare questa situazione. Molti di loro sono braccianti agricoli senza permesso di soggiorno, ignorati dalle regolarizzazioni previste solo per colf e badanti. I presenti sottolineano come soltanto grazie al lavoro di questi braccianti gli agrumi arrivino sulle nostre tavole. A Rosarno questi migranti hanno trovato le stesse condizioni di sfruttamento di sempre, la stessa indifferenza delle istituzioni rispetto alle condizioni di vita degradanti e alle aggressioni quotidiane. Lo sfruttamento indiscriminato provoca una reazione indiscriminata. Ciò ha provocato i disordini nella cittadina vicino Gioia Tauro in cui polizia e istituzioni non sono state capaci di aprire un dialogo con i manifestanti. I partecipanti all’assemblea raccontano di una c”accia all’immigrato”. A Rosarno, a quanto pare, ha vinto la ‘Ndrangheta.

Ecco una nota firmata da Movimento dei Migranti e Rifugiati – Centro Sociale “Ex Canapificio” – Associazione ne dei Senegalesi Padre Sacramentino – il vescovo emerito Monsignor Nogaro – Rete antirazzista Napoli: “L’assemblea del Movimento dei migranti e dei rifugiati ha deciso di accogliere i fratelli che arrivano da Rosarno con un appello alla mobilitazione. Una giornata di mobilitazione sotto la Prefettura di Caserta per martedì 19 dicembre affinché le istituzioni adottino un provvedimento di regolarizzazione che possa far emergere dal lavoro nero e dalle condizioni di sfruttamento i migranti impegnati nell’agricoltura. Per combattere lo sfruttamento c’è bisogno di adeguati strumenti. Basta con le ipocrisie di Maroni, la regolarità favorisce la legalità, è la base della convivenza ed è l’antitodo al razzismo. La mobilitazione avrà inizio all’alba con un presidio sotto la Questura. Infatti i migranti e soprattutto i rifugiati, vista l’indifferenza dell’ufficio immigrazione, hanno deciso di ‘autoconvocarsi’ per rivendicare il diritto a ricevere la prenotazione del rinnovo e rilascio del permesso di soggiorno. Al centro della mobilitazione vi sarà anche l’atteggiamento della Commissione Territoriale di Caserta per il Riconoscimento della Protezione Internazionale che mostra davvero scarso interesse per le criticità e le vulnerabilità dei richiedenti asilo di questa provincia. Facciamo appello alle realtà di movimento, alle associazioni, ai sindacati, al mondo della chiesa, alle istituzioni, ai parlamentari ad intervenire affinché la lotta contro il razzismo, la camorra e lo sfruttamento diventi una comune lotta per la dignità”.

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