Gli alunni della “De Amicis” alla mostra sul Futurismo

di Redazione

 CASERTA. I bambini della “De Amicis” diretta da Alfonso Marotta (autori di alcuni bellissimi disegni “futuristi” presenti nel catalogo) sono andati in visita alla mostra “Futurismoltre”, …

… guidati dalle maestre Anna Cosentino ed Annalisa Cavaccini e dagli architetti-ciceroni Affabile, Materazzo e Pignataro. Domani sarà la volta degli studenti del Liceo “Quercia” di Marcianise e della S.M.S. “Giannone” di Caserta.

L’Ordine degli Architetti di Caserta e ItaliaNostraonlus hanno organizzato presso l’ex Casa del Fascio in Piazza Matteotti a Caserta una mostra-evento post celebrativa del Futurismo, per indagarne non tanto l’aspetto storico quanto quello progettuale.

Molti dei segni e dei temi cari ai “Futuristi storici” vivono ancora oggi in molta parte della produzione creativa contemporanea e nelle opere messe in mostra: autori affermati e giovani talenti, presentano opere che spaziano dall’architettura al design, dalla pittura alla fotografia, dal cinema al teatro.

La cura dell’iniziativa è stata affidata a un gruppo di architetti composto da Giancarlo Pignataro (coordinatore), Chiara Affabile, Maria Elena Bifulco, Antonio Buonocore, Raffaele Di Bona, Antonella De Lucia, Isabella Natale, Stefano Materazzo, Giuseppe Sorvillo; il gruppo ha curato anche il simpatico microcatalogo, dall’agile formato, per facilitarne la diffusione tra la gente e, soprattutto, tra i non addetti ai lavori, per “Trasmettere Architettura” e lanciare stimoli per sforzarsi di vivere in un habitat più armonioso e sano.

La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21, e sarà possibile visitarla sino a mercoledì 14gennaio.

La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Cna (Consiglio Nazionale Architetti), della Sun – Facoltà di Architettura e del Comune di Caserta ed è stato sponsorizzato da TizianoRubiniPorte (con showroom a Caserta, di prossima apertura), Il Torchio (enoteca in Caserta) ed Esagono (con punti vendita nel settore delle ceramiche a Caserta ed Aversa).

 L’inaugurazione è avvenuta il 5 gennaio scorso, alle ore 17.30, ed ha avuto il seguente svolgimento: l’architetto Pignataro ha introdotto e presentato l’evento con digressioni sul Manifesto della Cucina Futurista (da cui ha tratto ispirazione per l’opera realizzata ad hoc per l’evento, fatta con carte colorate ed insalata russa: “Il pilota dell’aeroporto piccante”); Enrico De Cristoforo (Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Caserta), Maria Carmela Caiola (Presidente di Italia Nostra onlus Caserta) e Paola Servillo (Assessore alla Cultura del Comune di Caserta) hanno portato gli indirizzi di saluto; il designer Giuseppe Albanese ha relazionato sull’arredo futurista ed in particolare sulla Cameretta per bambini (disegnata da Giacomo Balla nel 1914) rieditata per l’occasione dall’Ebanisteria Guido Pirozzi di Napoli, all’interno di essa sono esposti alcuni lavori “futuristi” degli alunni del Primo Circolo Didattico diretto dal dottor Alfonso Marotta; poi la professoressa Antonella Della Ragione (del Cineclub Vittoria) cultrice del Cinema Futurista ha presentato spezzoni video dal primo Fritz Lang ad Alfred Hitchcock, ha chiuso la serata la performance presentata dall’Associazione “Il Colibrì”-Gruppo Teatrale “Il Pendolo” dal titolo “Impact Theatre” ideata e diretta da Antonio Iavazzo, interpretata dagli attori: Marco Serra, Aniello Garofalo, Luca Palmieri, Delia Radicetti, Caterina Perretta, Vincenzo Nappi e Giuseppe De Nubbio.

I lavori in mostra spaziano dalle opere “storiche” della Collezione Panarella (come il manifesto originale per la Piedigrotta del 1937 di Luigi Panarella ed un Bragaglia del 1924) a quelle dei pittori “storici” di Terra di Lavoro come Donzelli, Mafonso, Mingione e Casanova, dalla sedia spiccatamente futurista del maestro Tatafiore (presente tra l’altro proprio in questo periodo in una personale alla Reggia di Caserta) e quella con influssi secessionisti dello scultore cilentino Giuseppe Monzo alle atmosfere cubofuturiste del russo Vladimir Choomakov (della Collezione Pignataro), dalla scrivania in lamiera pressopiegata e giornali di Ulderico Tornincasa ai progetti ed oggetti di design di Giammaria Fattore, Massimo Vellucci, Antonio Buonocore e Ciro Gordon, dalle opere pittoriche e decorative di Salvatore Natale, Pino Cappuccio, Dario Madonna, Marianna Vittorioso, Luigi Cafiero e Rita Brighel ai disegni di Architettura di Giovanni Rossi, Giovanni Palazzo e Francesco Parisi, dalla siluette femminile luminescente di “Poveri Gioielli” di Gioacchino Marino al busto-microcip di Mirko Rambone, dalle tazzine “Espresso” in ceramica verderame di Antonella Franzese alle policromie del vaso “Nuvole e salmone” di Giuliana Faraone, dalle foto in B&N di Mario Ferrara ed Andrea Scala a quelle a colori di Sfocafoto e Pasquale Zeno, per finire con la colonna delle atmosfere musicali “Detente” (ispirata alle scatola dei suoni e dei rumori di Russolo) presentata da L. Angilla, E. Bucci, P. Criminale, V. De Fazio, D. Draghen e G. Gandieri.

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