Rimosso il sindaco Cristiano, Schiavone: “Dimettiamoci tutti”

di Redazione

Vincenzo SchiavoneCASAL DI PRINCIPE. L’Ingegner Vincenzo Schiavone, consigliere comunale di opposizione, commenta la rimozione, da parte del ministro dell’Interno, del sindaco Cipriano Cipriano.

“Cari Cittadini, come tutti sapete, il giorno 31 dicembre 2009 è arrivato il decreto di rimozione del Sindaco Cristiano dal suo mandato, firmato dal MinistroRoberto Maroni, su proposta del sottosegretario di Stato per l’emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, per gravi inadempienze nell’adozione di provvedimenti idonei ad arginare l’emergenza rifiuti. Bene, come tutti ricorderete il problema dei rifiuti è stato in più occasioni da me affrontato, tanto è vero che insieme ad altri cittadini di Casal di Principe ho fondato un Comitato denominato ‘Casale 2009’, nato come Osservatorio permanente della gestione dei rifiuti. Procedendo con una azione congiunta tra quella politica e quella di studio del Comitato, producendo una innumerevole serie di esposti, reclami e interrogazioni consiliari; molti di essi giunti anche all’attenzione del Prefetto di Caserta e dello stesso Sottosegretario di Stato Bertolaso.

In realtà il risultato principale, che io e tutti gli aderenti al Comitato ‘Casale 2009’ ci aspettavamo non è mai venuto fuori; perché tutto quanto abbiamo fatto era da intendersi da parte del Sindaco e del suo Esecutivo come un suggerimento a fare meglio; ma vuoi per diffidenza, vuoi per chiusura mentale nei confronti delle nostre osservazioni, si è giunti oggi all’irreparabile. Detto ciò è ovvio e scontato che il Sindaco e il suo Esecutivo hanno delle responsabilità di tipo politico-amministrative in questa grave situazione, che probabilmente potevano essere evitate. Vi è da dire che sicuramente qualcuno deve chiedere scusa alla città, ma questo qualcuno non è il Sindaco, ma è lo Stato, che continuamente ci attacca in bene e in male, ed rimasto latitante per oltre 30 anni.

Penso che nessuno, senza alcuna autorità, si può proclamare giudice supremo, in nome di una giustizia personale ed esprimere parole di condanna nei confronti di qualsiasi cittadino a maggior ragione nei confronti di un rappresentante del popolo. Ma comunque se si vogliono esprimere parole di condanna, nei confronti di qualcuno vi è la necessità di avere la coscienza pulita, bisogna essere sicuri di aver svolto il proprio compito con azioni concrete e tangibili, non con semplici parole che vengono portate via dal vento. Voglio ancora far notare a tutti che il decreto di rimozione è arrivato il 31 dicembre 2009, che è anche il termine, l’ultimo giorno, in cui è cessata l’emergenza rifiuti nella Regione Campania, cosi come stabilito dall’articolo 19 della Legge n. 123 del 14 luglio 2008. Perché rimuovere il Sindaco dal suo mandato, nell’ultimo giorno di emergenza rifiuti, quando abbiamo avuto periodi in passato con gravi difficoltà? Ancora, molti stanno sostenendo che altri Comuni presenti nella ormai famosa black-list, sono ancora più inadempienti di Casal di Principe. Perché è stato scelto il Comune di Casal di Principe?

Certo che ad uno sguardo d’insieme tutto fa supporre che lo Stato, il Governo non ha alcuna considerazione per i cittadini di Casal di Principe e per i suoi rappresentanti, è solo offensivo e denigrante per il popolo Casalese; allora a mio giudizio bisogna agire con un segnale forte da parte di tutti noi, con una provocazione che non leda la nostra dignità. Ci si domanda: Era proprio necessario rimuovere il Sindaco? Il problema si risolve con un’azione punitiva? Il problema si risolve con un Esecutivo decapitato e senza alcuna guida? Il nostro Paese da ora in poi funzionerà meglio?

Dimettiamoci tutti, chiedo all’Esecutivo che rimarrà in carica e al Consiglio di dimettersi e di non accettare di guidare il paese in tale modo fino alle elezioni; che vengano i commissari prefettizi, che venga lo stesso Sottosegretario di Stato Guido Bertolaso, cosi tutti vedremo di cosa sono capaci”.

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