Rifiuti, Cristiano ricorre al Tar contro il decreto di Maroni

di Antonio Taglialatela

Cipriano CristianoCASAL DI PRINCIPE. Cipriano Cristiano ritiene “sconcertante” la decisione con cui il ministro Roberto Maroni lo ha rimosso dalla carica di sindaco di Casal di Principe, insieme ai colleghi di Maddaloni e Castel Volturno.

Il comune aversano era stato inserito di recente nella “black list” dei nove comuni campani (che comprendeva anche quelli napoletani di Nola e Giugliano e quelli casertani di Aversa, Casaluce, San Marcellino e Trentola Ducenta), stilata dal sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, per “gravi inadempienze” legate al ciclo di raccolta dei rifiuti. “Ora che i cittadini avevano iniziato ad avere fiducia nello Stato, ecco che arriva la scure del governo. Dinanzi a decisioni del genere il sindaco fatica ad avere fiducia. Noi qui abbiamo raggiunto oltre il 30 per cento differenziata. Dovevano sciogliere qualche Comune? Così tra Casale di Principe e Giugliano è stata sacrificata la mia città”.

La guida dell’amministrazione comunale sarà affidata al vicesindaco Francesco Schiavone fino alle prossime elezioni di marzo. Intanto, però, Cristiano annuncia che ricorrerà al Tar, stessa decisione che hanno annunciato i due colleghi di Maddaloni, Michele Farina, e di Castel Volturno, Francesco Nuzzo.

Durante l’ultima seduta consiliare anche l’opposizione è intervenuta sulla vicenda. L’esponente di “Alba Nuova”, Vincenzo Schiavone, ha ribadito quanto espresso nei mesi scorsi: “Meglio un’amministrazione eletta dai cittadini, seppur spesso inefficiente, che un commissariamento”. “Il modo in cui ho affrontato questa breve esperienza politica – ha spiegato Schiavone – è stato quello di porre la coerenza come principio fondamentale di tutto il mio agire e oggi voglio ancora ricordare coerentemente che i cittadini di Casal di Principe hanno bisogno di un sindaco eletto e non di un commissario prefettizio. Quindi, sono pronto ad accettare la presente amministrazione, anche se molte volte inefficiente e inadempiente, che un commissariamento, perseguendo al suo interno nel mio ruolo istituzionale di consigliere comunale di opposizione”.

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