“Borse lavoro” per giovani campani, Polverino interroga Marone

di Redazione

Angelo PolverinoNAPOLI. E’ di nuovo polemica alla Regione. L’intervento, che a luglio aveva avuto un primo via libera da parte della Giunta sull’utilizzo di 35 milioni di euro, per l’inserimento lavorativo dei giovani, attraverso gli incentivi delle borse lavoro, è finito sotto accusa.

Con un’interrogazione all’assessore alle Attività produttive, Riccardo Marone, il consigliere del Pdl, Angelo Polverino, afferma: “E’ da luglio che l’assessore Marone assicura che il circolo vizioso che esiste tra la mancanza di esperienza lavorativa e disoccupazione sarà spezzato, consentendo ai giovani ed ai disoccupati di età compresa tra i 18 e i 32 di svolgere un’esperienza di 12 mesi di lavoro presso tutte le imprese ubicate nel territorio della Campania. Da allora solo fumo e poca chiarezza sulle procedure adottate. Si è all’oscuro – continua Angelo Polverino – se tutti i 35 milioni, sbandierati dall’esecutivo di Bassolino, siano stati utilizzati e se la Regione sia in possesso di un elenco dei partecipanti, che hanno fatto richiesta, per vedersi assegnata la ‘borsa di lavoro’ di 400 euro mensili (500 euro ai laureati), per un impiego di 20 ore settimanali. Oltre a ciò, l’assessore Marone non mi pare abbia presentato un piano di comunicazione, per informare correttamente gli interessati. Per questo motivo, ho chiesto in che modo gli aspiranti borsisti sono stati guidati alle corrette procedure da seguire, per l’inclusione lavorativa”.

L’aspetto più importante dell’interrogazione riguarda la stabilizzazione dei borsisti, in merito alla quale il consigliere puntualizza: “le aziende, dopo 12 mesi, hanno avuto la possibilità di beneficiare degli incentivi, fino ad un massimo di 12 mila euro, per ciascuna assunzione. L’iniziativa è stata messa in campo sei mesi fa ed è giusto che si faccia una rendicondazione dell’attività svolta, partendo proprio dai soggetti coinvolti. Bisogna rendere pubblici i risultati attesi. Quanti disoccupati sono stati assunti e quali e quante aziende hanno concorso alla realizzazione dell’ambizioso programma regionale, finalizzato a contrastare le difficoltà di primo inserimento lavorativo dei giovani?”.

I 35 milioni di euro di cui parla il pidiellino rientrano in quei fondi comunitari, assegnati alla Regione Campania a seguito di una indagine Eurostat sull’occupazione. La Campania, al termine dello studio Eurostat, è risultata essere tra le regioni dell’Unione Europea, che tuttora presenta i più alti tassi di disoccupazione giovanile. “Non è stato solo questo a far pendere la bilancia in favore della Campania, ma anche il fatto che la maggior parte delle assunzioni richiedono il requisito delle precedenti esperienze lavorative. Stando a quello che la Giunta di Bassolino ha sostenuto nel tempo, quei finanziamenti sono serviti a promuovere e a sostenere la realizzazione di percorsi di accompagnamento delle fasce più giovani della popolazione. L’obiettivo – conclude Polverino – doveva essere quello di potenziare la qualità del capitale umano a disposizione del tessuto produttivo regionale. Con quale risultato? Sarà l’assessore Marone, spero, ad illuminarci sulla vicenda”.

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