Applausi per Marcello D’Orta alla Festa del libro

di Redazione

Marcello D’OrtaMARCIANISE. Ha suscitato il sorriso della platea, ha ispirato riflessioni, ha raccontato uno spaccato della vita partenopea: tutto questo è stato Marcello D’Orta, al quinto appuntamento di “Festa del libro…parliamone”, …

… tenutosi giovedì 17 dicembre, alle 18.30, presso la sala polifunzionale della biblioteca comunale. Una manifestazione in continuo crescendo, che questa volta ha ospitato il nuovo lavoro dell’ex maestro più famoso d’Italia: “Nessun Porco è signorina”.

Al tavolo dei relatori, insieme all’autore, erano presenti: il sindaco Antonio Tartaglione, il consigliere Domenico Delle Curti, lo psicoterapeuta Gian Luigi Esposito e la professoressa Giovanna Cafarelli, che, nel suo intervento, ha presentato il libro ed ha illustrato alcune delle problematiche della scuola marcianisana. Ha moderato il dibattito Milena Fiorenza, giovane membro di “Amici del libro”, neonata associazione capofila dell’intera kermesse, organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale.Madrina della serata è stata l’associazione Tiritò.

 Carismatico, il maestro D’Orta ha catturato l’attenzione della platea leggendo stralci dei suoi lavori, dal famosissimo “Io speriamo che me la cavo” passando in rassegna tutte le sue fatiche letterarie, fino all’ultimo “Nessun porco è signorina”. Anche stavolta il libro conserva l’impianto del best seller che ha portato D’Orta al successo. In “Nessun porco è signorina” sono raccolti i temi degli scolari partenopei “dei vicoli”, incentrati sul rapporto con gli animali e riportati nella loro stesura originale.

Per ogni citazione pronunciata, D’Orta non ha mancato di narrare qualche episodio inedito ad esso collegato, volto a mettere in luce l’arguzia di questi ragazzi dei vicoli, abituati a vivere in una realtà complessa e fortemente degradata.

Un plauso particolare è arrivato dal consigliere Delle Curti, strenuo promoter insieme alle associazioni dell’intera iniziativa, che ha commentato: “D’Orta è stato capace rendere eccezionale la normalità. Ha portato all’attenzione un mondo di ragazzi che, con le loro capacità, ci devono fare riflettere”.

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