“White Christmas”, storie che non hanno età

di Redazione

 Mi hanno sempre detto che le favole sono favole, che c’è sempre un lieto fine e che poi tutti vissero felici e contenti.

Così visto che anche da bambina sono stata sempre molto scettica, per fare gli auguri di Natale a tutti voi voglio raccontarvi una favola. Una storia che però ha poco dell’irreale sogno di romantica reminiscenza. Ci troviamo a Cocaglio, provincia di Brescia, dove il sindaco leghista ha lanciato l’operazione “White Christmas”, i vigili urbani andranno casa per casa a controllare gli extracomunitari: chi non è in regola perde la residenza.

Ebbene, c’è una coppia di giovani, lei Miriam, poco più che ventenne, lui Yoseph, coetaneo, si sono conosciuti ad Erez, un paesetto a nord della striscia di Gaza, lui è israeliano, lei palestinese. Si sa, l’amore non ha confini né conosce etnie, si sono innamorati e poi sposati e per sfuggire alla guerra, all’odio ed al rancore sono scappati nella bella Italia, dove sembra i sogni diventino realtà. Certo il viaggio è stato lungo, attraverso Allenby, al confine con la Giordania per poi raggiungere l’Europa.

Ma alla fine l’arrivo in Lombardia, la ricca terra lombarda dove ognuno trova lavoro. In verità non è tutto oro ciò che luccica ed il buon Yoseph lavoro lo trova, certo, ma in nero in una ditta edile per 500 euro al mese. Riescono con fatica a reperire un posto adibito ad abitazione, un monolocale di 35 metri quadri che somiglia più ad un garage in disuso che ad una vera casa. Ma per i ragazzi va bene, sono felici di aver raggiunto il sogno italiano, soprattutto adesso che è in arrivo un bimbo.

Accade, però, in questi giorni di Natale, l’irreparabile, l’intimazione immediata a lasciare l’immobile ad horas, perche entrambi non hanno permesso di soggiorno. Allora ci immaginiamo i due giovani che si tengono per mano nel freddo inverno lombardo, cercando una nuova casa che accolga il nascituro. Cercando di dare al piccolo la possibilità di essere libero in una terra libera. Possibilità che loro non hanno avuto. E vagano bussando ad ogni porta, mentre cade la neve. Il mio augurio di una buona vita non va a te che leggi adesso. Avrai di sicuro una casa, un albero di natale pieno di doni ed una famiglia che ti accoglie e ti protegge. Il mio augurio va ai tanti Yoseph ed alle tante Miriam.

Auguro loro di trovare un posto dove far nascere la loro piccola creatura, un posto comodo che non somigli alla stalla che 2000 anni fa fece da casa e culla ad un altro nascituro, ed ad un’altra coppia Giuseppe e Maria. Passeranno gli anni, i secoli, ma ci sono storie che non hanno età.

Auguri allora alla piccola Nur, Luce, che nascendo ricorderà a noi quanto siamo fortunati, e che rinnoverà l’inno alla pace ed alla fratellanza. Alza lo sguardo lettore, una stella annunzierà la sua nascita. Tanti auguri…buon Natale.

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