Uranio impoverito, Difesa dovrà risarcire famiglia di un militare morto

di Redazione

 CAGLIARI. Il ministero della Difesa è stato condannato dal tribunale di Roma a risarcire 1,4 milioni euro ai familiari di un militare sardo morto alcuni anni fa per presunta contaminazione da uranio impoverito.

La notizia è stata resa nota dal sito www.vittimeuranio.com, secondo cui, stando ad un bilancio del gruppo operativo interforze della Sanità Militare, in Italia sarebbero 250 i morti e 1991 i malati per possibile contaminazione da uranio.

La sentenza giunge a meno di un anno di distanza da un’altra condanna simile inflitta dal tribunale civile di Firenze: il caso riguardava un paracadutista reduce dalla missione “Ibis” in Somalia, risarcito con 545 mila euro e deceduto un mese dopo.

Secondo il sito, inoltre, proprio in questi giorni sarebbe morto un altro militare, sempre per la contaminazione da uranio. Si tratterebbe di un sottufficiale dell’Esercito della provincia di Cagliari, che ha prestato servizio nel poligono di Teulada. “Mio padre – racconta la figlia – ha sofferto per una mielodisplasia linfatica degenerata in seguito, nonostante lunghe cure, in leucemia mieloide acuta, causa tre mesi fa del suo decesso”.

Nell’ottobre 2007, l’allora ministro della Difesa Arturo Parisi riferìi dati della Direzione di sanità militare, secondo cui sono in totale 255 i militari che hanno contratto malattie tumorali e che risultano essere stati impegnati all’estero nei Balcani, in Afghanistan, in Iraq e in Libano nel periodo 1996-2006. Di questi militari, 37 sono morti. Nello stesso periodo i militari malati per tumore, e non impiegati all’estero, sono stati 1.427. Ma l’associazione che assiste gli appartenenti alle forze armate e i loro familiari ha sempre sostenuto che il numero di malati e di morti è di gran lunga superiore.

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