Terrorismo, interrogatorio a Milano per tunisino estradato

di Redazione

da sin. Adel Ben Mabrouk e Riad NasriMILANO.Riad Nasrie Adel Ben Mabrouk, i due presunti terroristi tunisini detenuti a Guantanamo dal 2001, sono stati estradatilunedì in Italia.

Su di loro pendeva un ordine di cattura emesso dalla magistratura di Milano. Il primo ad essere interrogato è stato Nasri, alla presenza del pm Elio Ramondini e del difensore, l’avvocato Novellino. Proprio quest’ultimo ha detto che potrebbero esserci altri interrogatori.

Da quanto si è appreso, il tunisino avrebbe tra l’altro raccontato di come è stato catturato in Afghanistan e consegnato agli americani per essere trasferitonel carcere cubano diGuantanamo, dove peraltro sarebbe stato sentito da autorità giudiziarie di altri paesi. Nasri non ha invece parlato del trattamento ricevuto nella base-prigione americana di Cuba. Anche questi aspetti, che pur nulla hanno a che fare con i reati contestati dalla procura di Milano, potrebbero essere approfonditi.

L’inchiesta riguardaunattentato al Duomo di Cremona e uno alla metropolitana e al Duomo di Milano da parte della cellola di cui avrebbe fatto parte l’altro estradato Adel Ben Mabrouk, ex barbiere della moschea di viale Jenner. Nel provvedimento di custodia cautelare, emesso nel 2005, si riportano le dichiarazioni di Chokri Zouaoi, uno dei pentiti islamici delle inchieste milanesi arrestato nel 2002. Il pentito, anche lui tunisino, aveva parlato dei progetti di attentati e le sue dichiarazioni avevano trovato conferma da alcune lettere che aveva ricevuto da Mourad Trabelsi, l’imam di Cremona, anche lui arrestato. Il progetto che riguardava il Duomo di Milano prevedeva l’utilizzo di una macchina della polizia imbottita di esplosivo dopo averne sequestrato l’equipaggio.

Intanto, un algerino, Saber Lahmar, anch’eglidetenuto a Guantanamo dal 2002 è stato estradato in Francia. in Francia. In questo caso l’uomo è stato prosciolto da tutte le accuse di partecipazione a eventuali azioni terroristiche dai tribunali di vari Paesi, tra i quali gli Stati Uniti. Era uno dei cinque cittadini algerini arrestati in Bosnia Herzegovina alla fine del 2001; e lo scorso 20 novembre un giudice federale statunitense ne aveva ordinato la liberazione.

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