Scudo fiscale, tornano in Italia 95 miliardi di euro

di Redazione

Giulio Tremonti ROMA.95 miliardi di euro, è la cifra “rimpatriata” grazie allo scudo fiscale, “ben oltre i 6 punti di Pil”. A renderlo noto è il ministero dell’Economia, spiegando che “il 98% è fatto da rimpatri effettivi in Italia, pari a 93 miliardi”.

Per sanare la propria posizione si doveva pagare un’aliquota del 5%, quindi il gettito per lo Stato ammonta a 4,75 miliardi di euro, di cui 3,7 già impegnati in Finanziaria.

“Sono numeri che marcano uno straordinario successo, – afferma la nota del ministero guidato daGiulio Tremonti– segno di forza della nostra economia e di fiducia nell’Italia. E anche di intelligenza. L’impegno dei principali Paesi del G20 è infatti nel senso che: ‘Il tempo dei paradisi fiscali è finito per sempre’. Portare o tenere i soldi nei paradisi fiscali non conviene più, né economicamente né fiscalmente. Il rendimento è minimo, il rischio è massimo”. Il termine di riapertura delle operazioni di rimpatrio sino alla fine di aprile – sottolinea il comunicato – è “ultimo e definitivo”.

Il bilancio dell’operazione è superiore alle previsioni inserite in Finanziaria (circa 80 miliardi), ma inferiore alle indicazioni fornite da fonti della maggioranza, che ipotizzavano oltre 100 miliardi. In base al decreto legge Milleproroghe, lo scudo fiscale quater prevede un’aliquota al 6% fino al 28 aprile, che salirà al 7% il 29 e 30 aprile. Fonti ministeriali indicano in altri 30 miliardi i capitali sanabili con la riapertura dei termini.

Tuttavia,la Corte dei Conti esprime dubbi sul gettito derivante dalla lotta all’evasione, affermando che “sussiste il problema dell’incertezza sugli effetti di gettito ascrivibili alla lotta all’evasione, a causa dell’assenza di affidabili meccanismi e metodologie di verifica a posteriori”. In particolare, le norme sul contrasto ai paradisi fiscali, gli arbitraggi fiscali internazionali e sullo scudo fiscale “appaiono insistere sulla stessa base imponibile”, sostiene ancora la Corte, e “sono legate tra loro da un rapporto di alternatività”.

Non mancano le polemiche. Dall’opposizione, il vicepresidente dei deputati dell’Idv, Antonio Borghesi, ritiene che “lo scudo fiscale, che per Calderoli è la più grande manovra economica di tutti i tempi e per Bonaiuti la risposta alla sinistra strabica, altro non è che riciclaggio di Stato, uno schiaffo in faccia agli italiani onesti. Più che di nuovo ossigeno all’economia italiana – aggiunge il dipietrista – si tratta, né più né meno che della possibilità di immettere nell’economia nazionale capitali frutto di evasione e di attività illecite, in pieno disprezzo della legalità e dell’etica, che evidentemente non stanno a cuore a questo governo, impegnato ogni giorno a scrivere una nuova pagina del copioso manuale della giustizia debole con i forti e forte con i deboli”.

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