Omicidio Vignola, il legale del prete: “Non c’e’ ne’ motivo ne’ movente”

di Redazione

don Giorgio PaniniMODENA. Dicedi non ricordare cosa sia successodon Giorgio Panini, il sacerdote di 57 anni di Brodano di Vignola (Modena)accusato dell’omicidio di Sergio Manfredini, il 67enne che lo ospitava in casa sua, ucciso a coltellate tra mercoledì e giovedì a Vignola.

Il prete, ex insegnante di religione nelvignolese, è statosentito dal pmAngela Sighicelli nel reparto carcerario del Policlinico di Modena, dove si trova ricoverato a seguito della ferita infertagli al capo con un candelabro da uno dei familiari di Manfredini, la moglie Paola Bergamini e il figlio Davide, accorsi a difenderlo dalle coltellate del sacerdote dopo aver udito rumori provenienti dalla sala dell’appartamento del casolare. La donna, colpita a sua volta alla gola, si trova ancora ricoverata in prognosi riservata in Rianimazione del Policlinico, in quanto necessita ancora di ventilazione meccanica. Non è però considerata in pericolo di vita. Più lievi le condizioni del figlio, ricoverato nella stessa struttura nel reparto di Chirurgia, dopo un’operazionead una mano rimasta ferita. L’episodio sarebbe avvenuto intorno alle 4 di notte, qualche ora dopo che il prete era rientrato da una festa natalizia con i parrocchiani.

AUTOPSIA: MANFREDINI UCCISO CON 20 COLTELLATE. Il gip di Modena Paola Losavio siè riservata di decidere lunedì sulla convalida del fermo di don Giorgio. Intanto, l’autopsia sul pensionato ha confermato cheè stato colpito da 20 coltellate. Probabilmente una mortale, alla giugulare.

IL LEGALE: “NON C’E’ NE’ MOTIVO NE’ MOVENTE”. “Don Panini è sconvolto, – ha detto il suo legale Domenico Giovanardi – ha ricordi piuttosto vaghi e frammentari della tragica notte tra mercoledì e giovedì. Ha fornito elementi importanti, pur non avendo potuto riconoscere esplicitamente, proprio per queste immagini imprecise che conserva di quei momenti, di aver accoltellato nella casa di Vignola l’amico fraterno che lo ospitava in casa da almeno 15 o 20 anni”. Il legale prova a inquadrare quanto è accaduto come un raptus: “Non c’èné motivo né movente. Dovremo allora attendere le perizie di specialisti per definire meglio le cause di quanto è accaduto, una vera tragedia ‘familiare’. Don Panini e Manfredini si conoscevano da 30 o 35 anni, da tanto il sacerdote era ospite di quella famiglia ed era proprio uno di loro”.

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