No Berlusconi Day, il “popolo viola” in piazza

di Redazione

 ROMA.“NoB day”, parte la manifestazione autoconvocata sul web, per iniziativa di un gruppo di blogger. Obiettivo chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi.

Sono attese a Roma circa 350mila persone provenienti da tutta Italia. Già dalla mattina Piazza della Repubblica, a pochi passi dalla Stazione Termini, era invasa da striscioni, bandiere e palloncini colorati.

Il colore che predomina su tutti è il viola: non c’è manifestante che non indossi una maglietta, una sciarpa o un cappello del colore scelto per rappresentare il proprio dissenso nei confronti del governo Berlusconi. Nella piazza risuonano canzoni come Bella ciao e i Cento passi.

Tra le bandiere tenute in alto dal popolo del No B-day molte si richiamano ad alcuni partiti politici, come l’Idv, Sinistra e libertá, Verdi e Prc, ma se ne vedono alcune anche del Partito democratico.

Il corteo si è mosso intorno alle 14 in direzione Piazza San Giovanni, con un mega striscione di apertura con la scritta “Berlusconi dimissioni”. Il percorso seguirà le vie del centro per arrivare a san Giovanni dove è previsto un concerto in serata.

LE ADESIONI. Hanno firmato l’appello “per difendere la libertà di espressione”, considerato che “la conoscenza e il sapere sono un diritto inalienabile e non privatizzabile”, decine di personaggi della cultura come Mario Monicelli, Dacia Maraini, Dario Vergassola, Roberto Vecchioni, Daniele Silvestri, e molti gruppi musicali come Almamegretta e Radici nel Cemento. Esprimono il loro dissenso anche gruppi e associazioni, tra cui Libera, alcuni Coordinamenti dei precari della scuola, Articolo 21.

POLEMICA SUL PD. Per quanto riguarda i partiti politici, sono in piazza Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi, tutti con il “finto fair play di alcuni settori dell’opposizione” che, secondo gli organizzatori, costituisce “un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori”. In particolare ce l’hanno col Partito democratico, anche se, nonostante l’assenza del segretario Pier Luigi Bersani, sarà presente con il presidente Rosy Bindi e tanti altri esponenti e militanti, compresi i ‘dissidenti’ Debora Serracchiani e Ignazio Marino.

L’APPELLO ON LINE. Il network di protesta www.noberlusconiday.org ha sezioni web cittadine e aspirazioni internazionali, visto che dovrebbero essere organizzate manifestazioni parallele anche in 45 città del mondo, tra cui Londra, Barcellona, Amsterdam, Dublino, Parigi, Vienna, San Francisco, Montreal e Sacramento. “Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali – si legge nel testo dell’appello – Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre 15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte”.

SIDNEY. Il primo appuntamento del No Berlusconi Day si è svolto, per via del fuso orario, a Sydney. Circa cento persone si sono riunite al grido di “Berlusconi go” intorno alle 13 (locali, le 4 del mattinoin Italia) nella piazza davanti al consolato italiano per un raduno lanciato, sulla scia di quello di Roma, da gruppi di ragazzi sulla rete. Tra i partecipanti, in prevalenza giovani, alcuni italiani che lavorano in Australia e figli di immigrati. Alcuni dei partecipanti avevano foulard al collo o fazzoletti al braccio viola ed è stato inscenato un piccolo corteo dietro ad una bara di cartone ricoperta da un drappo viola con su scritto “Italia”. Degli striscioni recitavano:”I love the Constitution not the prostitution” (Iio amo la Costituzione, non la prostituzione), “Too much viagra drives you crazy” (Troppo Viagra fa impazzire) e una frase di Sandro Pertini “La politica va fatta da chi ha le mani pulite”.

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