Nicchi inviava i ‘pizzini’ nelle sigarette

di Redazione

Giovanni NicchiPALERMO.Telefoni cellulari e altro materiale, definito dal questore di Palermo Alessandro Marangoni “di notevole interesse”, sono stati trovati nella palazzina di via Juvara 25, vicino al Tribunale di Palermo, dove domenica è stato arrestato il boss mafioso Giovanni Nicchi.

In contemporanea, a Milano, la polizia ha messo in manette Gaetano Fidanzati, 74 anni, inserito nella lista dei 30 ricercati più pericolosi. Il loro arresto si aggiunge a quello di Domenico Raccuglia, spietato boss mafioso di Altofonte (Palermo), preso il 15 novembre scorso dopo quindici anni di latitanza. Ora l’obiettivo è Matteo Messina Denaro, colui che è ritenuto l’ultimo capo della mafia in circolazione.

Nicchi, 28 anni, si trova in cella nel carcere Pagliarelli. Nonostante la giovane età, è considerato il principale boss della mafia palermitana dopo l’arresto di Domenico Raccuglia nonché erede di Antonino Rotolo, capo del mandamento di Pagliarelli. A suo carico pendevano due ordinanze di custodia cautelare, dopo la condanna in primo grado per associazione mafiosa ed estorsione a 14 e 6 anni in due diversi processi. Insieme a lui sono stati arrestati Alessandro Prestia, 19 anni, e Giuseppina Amato, 22, accusati di favoreggiamento, anch’essi presenti nel nascondiglio quando, intorno alle 14 di sabato, ha fatto irruzione la polizia.

I “PIZZINI” DEL GIOVANE BOSS. All’arresto gli uomini della sezione Catturandi della Squadra mobile sono arrivati anche grazie ai “pizzini” che Nicchi usava per dare ordini ai suoi affiliati, con un metodo molto personale, ovvero nascondendo i foglietti dentro i pacchetti di sigarette. Un grosso passo avanti nelle indagini è avvenuto ad aprile di quest’anno, quando è stato arrestato Filippo Burgio, 37 anni, commerciante di motociclette considerato dalle forze dell’ordine un “picciotto” del quartiere Zen. Burgio sarebbe stato per molti mesi uno dei principali referenti di Nicchi. I carabinieri gli trovarono addosso tre pacchetti di sigarette: su ognuno c’era una parola e all’interno cinque “pizzini”, alcuni scritti dal giovane boss. Dai documenti emergeva chiaramente che il 28enne era a capo del racket del pizzo nella zona di sua pertinenza. In altri foglietti si parlava di droga.

FIDANZATI. Gaetano Fidanzati, 74 anni, Stava passeggiando per le vie del centro di Milano in compagnia di un cognato e stava per incontrare un’altra persona, quando è stato catturato dagli agenti.Era ricercato dal 2008 per associazione mafiosa ed estorsione. È uno dei capimafia storici palermitani: nel ’70 un’auto venne fermata casualmente a un posto di blocco: oltre a Fidanzati c’erano Tommaso Buscetta, Salvatore Greco, Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti. Il nome di Fidanzati compare in varie inchieste italiane e americane su traffici mondiali di eroina e cocaina. È ritenuto dagli investigatori uno dei più importanti boss del narcotraffico. Arrestati anche i figli Guglielmo e Giuseppe, che avevano basi logistiche nel Nord Italia e avevano occupato ampi spazi nel mercato della cocaina in Veneto e Lombardia. I primi segni della presenza di Fidanzati nel territorio di Milano risalgono a 40 anni fa.

BERLUSCONI SODDISFATTO. Grande soddisfazione del premier Silvio Berlusconi, in questi ultimi giorni accusato, insieme a Marcello Dell’Utri, di connivenze mafiose dal pentito Gaspare Spatuzza. “Le nostre forze dell’ordine hanno effettuato due colpi straordinari – ha commentato Berlusconi a margine dell’inaugurazione dell’Alta velocità Torino-Milano – Credo che sia una bella situazione, una bella operazione che deve confortare i cittadini di buon senso”.

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