Napolitano: “Basta tensioni”. Tartaglia chiede scusa a Berlusconi

di Redazione

Giorgio NapolitanoROMA. “E’ stato colpito e ferito il presidente del Consiglio e, anche se verrà verificato che si è trattato di un gesto di uno sconsiderato, dobbiamo essere tutti egualmente allarmati”.

Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo l’aggressione contro Silvio Berlusconi a Milano.

“Il presidente del Consiglio – ha aggiunto Napolitano – è eletto per cinque anni, dunque non si cerchino scorciatorie e non si vedano complotti là dove esistono dissensi”. Infine, sullo scontro tra politica e magistratura, il capo dello Stato invita le istituzioni a “rispettarsi reciprocamente, a misurare le parole e a non alimentare tensioni, ovunque si parli, nei congressi, nelle piazze o in tv. Ciascuno faccia la sua parte e resti nei limiti del proprio ruolo fissati dalla Costituzione”. La richiesta ai cittadini è invece quella di “avere fiducia in tutte le istituzioni, rispetto e senso di responsabilità che l’interesse comune urgentemente richiede”.

Intanto, il 42enne Massimo Tartaglia, l’aggressore del premier, ha inviato una lettera di scuse a Berlusconi in cui esprime il suo dispiacere “per un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto”. Nella notte il grafico milanese è stato trasferito a San Vittore, dove ora è in isolamento e guardato a vista. E nelle oltre quattro ore di interrogatorio, prima del trasferimento nel carcere milanese, ha reso piena confessione. Davanti al pm e agli agenti della Digos, ha giustificato il suo gesto con motivazioni politiche: avrebbe parlato di una forte avversione nei confronti delle politiche del Pdl e in particolare della politica del premier. Gli investigatori hanno trovato nella piccola borsa dell’uomo arrestato uno spuntone di plexiglas lungo 20 centimetri, un grosso accendino da tavolo, un crocifisso di 30 centimetri e un soprammobile di quarzo del peso di diversi etti. La contestazione della premeditazione è scattata anche perché due di questi oggetti (l’accendino e lo spuntone di plexiglas) Tartaglia li aveva presi dalla propria abitazione.

L’uomo è stato in cura per problemi psichici fino al 2003 al Policlinico di Milano. Nel suo racconto agli inquirenti ha spiegato che era andato al Duomo per assistere al comizio del premier e che se ne era andato quando ancora Berlusconi era sul palco, dissentendo da quello che il presidente del Consiglio stava dicendo. Il grafico stava raggiungendo la metropolitana quando ha visto la macchina del presidente del Consiglio parcheggiata, ma soprattutto ha sentito le grida di alcuni contestatori che hanno attratto la sua attenzione. A quel punto si è infilato in una strada laterale per tornare indietro e si è trovato davanti Berlusconi a cui ha lanciato il souvenir che aveva comprato poco prima su una bancarella.

Sul tavolo del procuratore aggiunto Armando Spataro è appena arrivata intanto l’informativa della Digos relativa all’aggressione a Berlusconi. Spataro sta preparando la richiesta di convalida dell’arresto del grafico 42enne al quale sono contestate le lesioni volontarie pluriaggravate. Se la prognosi del premier dovesse superare i 40 giorni si aggiungerebbe anche un’ulteriori aggravante, quella delle “lesioni gravi”. Il gip che dovrebbe occuparsi del caso, e decidere sulla convalida dell’arresto, è Alessandra Cerreti.

Gli inquirenti lavorano ora sulla rete di conoscenze e sulle frequentazioni dell’aggressore 42enne. Secondo alcune indiscrezioni, quello che preoccupa di più le forze dell’ordine è che, pur trattandosi apparentemente di un gesto isolato, Tartaglia, proprio perché psicolabile, possa essere stato manovrato da qualcun altro, anche se Tartaglia avrebbe detto agli agenti del carcere di San Vittore “l’ho fatto io da solo, non sono il killer di nessuno”.

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