Milano, una strada a Craxi. Di Pietro: “Era un corrotto latitante”

di Redazione

Bettino CraxiMILANO. E’ polemica sulla proposta del sindaco di Milano Letizia Moratti di dedicare una strada del capoluogo lombardo all’ex leader socialista Bettino Craxi.

Antonio Di Pietro, in un’intervista a CNRmedia.com, parla di “distorsione della realtà attraverso tentativi di riabilitazione di una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti”. Il leader dell’Italia dei Valori sottolinea che l’unica differenza tra Craxi e Berlusconi è che il primo “per sfuggire alla giustizia è scappato, il secondo invece è andato in Parlamento per farsi le leggi che gli servivano”. Infine la proposta: “Se proprio vogliono fare una targa scrivano ‘Bettino Craxi, politico, condannato, latitante’, perché è questa la storia di quella persona”.

E sulla possibile partecipazione del presidente Giorgio Napolitano a un’iniziativa di commemorazione in Senato, annunciata dai giornali e non ancora confermata, Di Pietro afferma: “Mi auguro che il presidente della Repubblica, se parteciperà a un ricordo su Craxi, lo ricordi per quello che è stato: un politico, un presidente del consiglio, un corrotto, un condannato, un latitante. Altrimenti non racconterebbe la verità nemmeno lui”. Una nota del Quirinale spiega che “per il decimo anniversario della morte di Craxi il presidente ha finora solo ricevuto e accolto la richiesta di un incontro con i rappresentanti del Consiglio e del Comitato storico-scientifico della Fondazione Craxi. È invece in attesa di informazioni sull’iniziativa che dovrebbe svolgersi in Senato”.

Dal Pdl arriva la replica di Sandro Bondi, che attacca Di Pietro: “Ciò che ha detto è senza precedenti. – dice il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni culturali – Non ci sono più parole per qualificare, stigmatizzare e polemizzare con un uomo che fa della provocazione, dell’insulto, della volgarità il suo programma politico”. Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, chiede al Pd di prendere le distanze da Di Pietro, che con le sue parole “conferma che esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo di inciviltà, di odio, di rozzezza di cui il suo partito è la punta dell’iceberg”.

Intanto, la Moratti ha dato il via all’iter per l’intitolazione della via, ma deve fare i conti anche con l’opposizione interna alla sua coalizione da parte della Lega. “Milano ha almeno cento nomi di personaggi illustri che non sono passati per San Vittore o nei dintorni, che hanno veramente dato lustro alla città e che meritano venga loro dedicata una via, una piazza o un giardino” dice il capogruppo del CarroccioMatteo Salvini, consigliando alla Moratti di “lasciar perdere e dedicarsi a qualcosa di più importante”.

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