La Camera dice ‘No’ all’arresto di Cosentino

di Redazione

Nicola CosentinoROMA. La Camera ha negato l’autorizzazione all’arresto di Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia, coordinatore campano del Pdl e candidato in pectore perla presidenzadella Regione Campania, accusato da sei pentiti di avererapporti con la camorra.

360 i voti contrari, 226 quelli favorevoli. “Prendo atto che c’è stato un voto che ha oltrepassato tutti gli schieramenti, al di là della stretta maggioranza” è stato il primo commento di Cosentino, il quale, a risultato ottenuto, dice di “non aver avuto timore del voto segreto” perchè “sapevo, visto l’appoggio che ho avuto dai colleghi, che non poteva finire che con il diniego” alla richiesta di arresto per “un provvedimento che io continuo a ritenere abnorme” e che contiene “accuse infamanti”. ”Certamente – ha aggiunto – non può essere il pentito di turno che riceve benefici a decidere il destino della politica in Campania e nel Paese”.

Al termine della votazione un sorridente Cosentino ha abbracciato la lunga fila di deputati avvicinatisi per complimentarsi.

Lagiunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio aveva già dato parere negativo all’arresto. Nel pomeriggio, intanto,l’assemblea dovrà esprimersi sulle mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni che chiedono sostanzialmente al governo di sfiduciare il politico di Casal di Principe,che nel caso, improbabile, fosse sfiduciato ha già annunciato le proprie dimissioni dalla carica di vice di Tremonti.

Resta ora da vedere quale sarà la posizione dell’ala della maggioranza che fa riferimento a Gianfranco Fini, visto che lo stesso presidente della Camera aveva definito “inopportuna” la candidatura di Cosentino per il Pdl.

Stando a voci di corridoio, sembra però che, una volta incassata la fiducia della maggioranza contro l’arresto, Cosentino potrebbe essere disposto a fare autonomamente un passo indietro, revocando la propria candidatura alla carica di governatore.

PD: “PAGINA NERA PER IL PARLAMENTO”. Dall’opposizione, Alessandro Bratti, capogruppo Pd in commissione Bicamerale sui rifiuti, condanna il voto espresso dalla Camera: “E’ un’ulteriore pagina nera della vita del Parlamento italiano. – dice Bratti all’Apcom – Che senso ha costituire una Bicamerale su le ecomafie se poi dopo aver accertato responsabilità importanti della politica nel malaffare che riguarda il traffico illecito dei rifiuti in Italia, in nome di un’aberrazione della politica stessa si nega alla magistratura l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’onorevole Cosentino”. “Le relazioni fra camorra e politica – prosegue Bratti – sono fortemente comprovate da indagini puntuali, non si tratta di essere giustizialisti; il tema è complesso ma è una grande contraddizione l’esistenza di una proposta di scioglimento di undici comuni campani per non aver rispettato il decreto rifiuti della Campania e – conclude – la negazione dell’autorizzazione a procedere nei confronti di un parlamentare”.

LEPORE: “LE INDAGINI CONTINUANO”. Il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, nonostante il ‘No’ della Camera all’arresto di Cosentino, conferma che le indagini proseguiranno comunque. “Rispettiamo la decisione della Camera e proseguiamo il procedimento giudiziario. Di sicuro, questa decisione non rappresenta assolutamente una sconfitta”.

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