Berlusconi perdona Tartaglia: “Non so portare rancore”

di Redazione

Berlusconi-TartagliaROMA. Silvio Berlusconi ha perdonato Massimo Tartaglia, intenzione trapelata nei giorni scorsi, quando si è ipotizzata persino una visita in carcere all’aggressore.

Tuttavia, il premier ritiene che la magistratura, nel giudicare il suo gesto, debba tenere conto che potrebbe passare il messaggio che si può aggredire il presidente del Consiglio, che resta invece una istituzione da difendere. Il rischio è che altrimenti parta un tiro al bersaglio. È il ragionamento tenuto da Berlusconi da Arcore, in conference call con la sede del Pdl di Roma per gli auguri natalizi.

“Umanamente l’ho perdonato”, ha detto Berlusconi ritornando sull’aggressione di piazza del Duomo, secondo il resoconto all’Ansa di chi ha potuto ascoltarlo. “Sapete che non so portare rancore”, ha aggiunto. Berlusconi ha poi ricordato che se la statuetta fosse stata lanciata qualche centimetro più in alto lui sarebbe finito “sotto terra” o avrebbe perso un occhio.

Il padre di Tartaglia, Alessandro, è “grato” per le parole del premier. “Se succedesse davvero – ha detto – sarei molto grato al premier. Sono contento di questo gesto e mi farebbe piacere se per mio figlio ci fosse la possibilità di riscatto”. Secondo il legale di Tartaglia, Daniela Insalaco, “il perdono sarà certamente un sollievo per Massimo” e sarà “utile per rielaborare, anche con l’aiuto degli psichiatri lo hanno in cura le conseguenze del grave fatto commesso”.

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