Rifiuti, i sindaci: “Con quali criteri Bertolaso ha stilato la blacklist?”

di Antonio Taglialatela

Guido BertolasoCASERTA.Il sindaco di Aversa Domenico Ciaramella ha incontrato lunedì mattina, presso la Prefettura di Caserta, il dottor Procaccini, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno Roberto Maroni, …

… per discutere della richiesta di rimozione dei sindacidi nove comuni campani (i due napoletani di Nola e Giugliano e i sette casertani di Aversa, Casaluce, Casal di Principe, Castel Volturno, Maddaloni, San Marcellino e Trentola Ducenta) per “gravi inadempienze” nel ciclo diraccolta dei rifiuti. Un provvedimento chiestodal sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, al ministro dell’Interno Maroni, che consisterebbenella rimozione deisindaci e l’affidamento delle loro funzioni ai rispettivi vicesindaci fino alle prossime elezioni di marzo.

Ciaramella, delegato dai nove colleghi, ha espresso aProcaccini (che ha fatto le veci di Maroni,il quale ha annullato la visita a Caserta per presenziare la riunione in Prefettura a Milano a seguito dell’aggressione al premier Berlusconi) le difficoltà con cui i sindaci sono costretti ad operaresui territori che amministrano, sottolineando che non tutte le responsabilità sono delle amministrazioni comunali,bensì dei consorzi di bacino.

Al funzionario del Viminile è stata sottoposta anche la situazione dei sindaci di Nola e Casaluce, per i quali è stata chiesta la rimozione nonostante siano stati eletti da pochi mesi (nel giugno scorso) e che quindi dovrebbero pagare per colpe attribuibili a precedenti gestioni amministrative (a Casaluce, tra l’altro, negli ultimi annivi è stata una gestione dei commissari prefettizi).

I nove sindaci, al termine dell’incontro hanno stilato il seguente documento che riassume in sintesi la loro posizione.

Pur riconoscendo il buon lavoro svolto in questi mesi dal sottosegretario Bertolaso, non comprendiamo le motivazioni che lo hanno spinto a formulare la proposta di rimozione di nove primi cittadini.

Prescindendo da ogni valutazione sul definitivo superamento della emergenza rifiuti, strettamente legata ad un virtuoso ciclo di trattamento e dalla messa in esercizio degli impianti necessari, come ad esempio gli impianti di compostaggio per il trattamento dell’umido, le cui competenze sono attribuite ad altre Istituzioni, ad oggi, la situazione in tema di gestione dei servizi di igiene urbana sui territori dei Comuni interessati, è sensibilmente migliorata consentendo una progressiva normalizzazione dei servizi di igiene.

Per meglio inquadrare il contesto di riferimento e le difficoltà quotidiane che i Sindaci sono tenuti ad affrontare, appare necessario sintetizzare alcuni punti salienti del complesso quadro normativo delineatosi per superare, attraverso il contributo attivo di tutti i soggetti coinvolti, le problematiche dei territori in argomento.

In via preliminare appare opportuno ricordare che lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti , dichiarato dalla Regione Campania ai sensi dell’art. 5 della Legge 24 Febbraio 1992, n. 225, per effetto della proroga disposta dall’art. 19 del D.L. del 23 Maggio 2008, n. 90, convertito , con modificazioni , dalla legge 14 Luglio 2008, n. 123, è stato differito al 31.12.2009;

I Consorzi di bacino, costituiti con L.R. 10/1993, gestivano i servizi di igiene urbana nella maggior parte dei Comuni delle Province di Napoli e Caserta, e che per effetto dell’art. 11 comma 8) del DL. del 23 Maggio 2008, n.90 , convertito con modificazioni dalla Legge 14 Luglio 2008 n. 123,sono stati sciolti e riuniti in un unico Consorzio con la previsione di alcune Articolazioni Territoriali.

All’indomani dello scioglimento dei predetti Consorzi e delle inevitabili difficoltà organizzative e gestionali, con O.P.C.M. 3695 del 31.07.2008 all’art. 4 comma 2) veniva stabilito che ” restano validi gli affidamenti del servizio di raccolta differenziata adottati, alla data della presente ordinanza, dai Comuni dei disciolti Consorzi delle Province di Napoli e Caserta ” ed al successivo comma 3) veniva stabilito che “nelle more della costituzione delle società provinciali di cui all’art. 20 della Legge Regionale 28 marzo 2007, e successive modifiche ed integrazioni, sono annullate le procedure di gara relative all’affidamento del servizio di raccolta differenziata bandite e non ancora aggiudicate alla data della presente ordinanza”.

Anche la successiva O.P.C.M. n. 3695 del 18.09.2008 pubblicata nella Gazzetta n.224 del 24 settembre 2008, dettava all’articolo 10 importanti prescrizioni in materia di affidamento, anche se del solo servizio di raccolta dei rifiuti urbani indifferenziati, lasciando l’obbligatorio espletamento del servizio della raccolta differenziata in capo al Consorzio Unico delle Province di Napoli e Caserta.

Una svolta significativa si è avuta a seguito dell’entrata in vigore del D.L. n.172 del 7.11.2008 che, all’art. 4 comma 1 ) ha previsto la obbligatoria attivazione delle procedure per l’affidamento dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani per bacini di utenza superiori a quindicimila abitanti.

Le Amministrazioni interessate , rientranti nella dimensione demografica prevista dal legislatore, hanno tutte avviato le procedure di gara per l’affidamento dei servizi di igiene urbana, con la predisposizione degli atti di gara sottoposti al preventivo esame dell’Organismo di Controllo costituito presso l’Ufficio Territoriale del Governo e mediante la costituzione di Commissioni di Gara presiedute da Delegati del Prefetto competente per territorio.

Ad oggi risulta che quasi tutte le gare sono in avanzata fase di espletamento, per cui nel prossimo esercizio finanziario i nuovi contratti troveranno compiuta attuazione.

Tutti i nuovi progetti di servizio, elaborati in attuazione delle disposizioni vigenti, prevedono che il servizio di raccolta dei rifiuti venga effettuato nel rispetto delle norme in tema di potenziamento della Raccolta Differenziata.

Nel periodo di transizione, ovvero fino alla individuazione del nuovo soggetto gestore, i Comuni con popolazione superiore a quindicimila abitanti hanno continuato ad avvalersi ai fini dell’espletamento del servizio del Consorzio Unico delle Province di Napoli e Caserta, mentre i Comuni obbligati a servirsi di tale struttura hanno in molti casi provveduto ad adeguare i contratti di servizio in corso. Il cambio gestionale ha comportato, nel corso dell’anno 2008 e nei primi mesi dell’anno 2009, numerose difficoltà operative e gestionali che hanno richiesto un forte impegno dei singoli Enti per superare gravi disagi che hanno negativamente inciso sulla complessiva efficienza del sistema.

Tali problematiche, che hanno determinato disagi per il territorio e situazioni di deficit igienico sanitario, verificatisi soprattutto nel corso dell’anno 2008, come dimostrano le continue e pressanti richieste di interventi sostitutivi e di supporto da parte della Missione Tecnico Operativa, hanno già costituito oggetto di verifiche ed approfondimenti da parte della Struttura del Sottosegretario di Stato, nel corso di riunioni tenutesi alla fine del Mese di Luglio 2009, ovvero all’indomani della pubblicazione di una precedente Blacklist, fondata su rilievi fotografici effettuati sul territorio, ma risalenti nella maggior parte dei casi alle inefficienze del servizio da parte del soggetto gestore e relative soprattutto alla nuova emergenza verificatasi nell’anno 2008, legata prevalentemente alla nuova organizzazione del nuovo soggetto gestore.

Per meglio rispondere alle esigenze emerse nel corso di tali ultimi incontri, sono stati adottati specifici provvedimenti che attribuiscono maggiori poteri ai Comuni in tema di attivazione di procedure in danno, nel caso di accertate inadempienze del soggetto gestore.

Nel rispetto di dette ultime norme, i Comuni hanno attivato tali procedure in danno, anche per garantire , in alcuni casi, l’espletamento di vari servizi.

Ad oggi, in alcuni comuni, permane qualche criticità nel servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti che, a causa del non continuativo funzionamento dei servizi a chiamata, ovvero attraverso la raccolta presso il domicilio dell’utente, induce ad abbandonare detta tipologia di rifiuto o nelle zone periferiche o lungo le strade cittadine.

Per evitare gli sversamenti incontrollati, oltre ad un più efficiente e continuativo servizio di raccolta presso le singole utenze, sarebbe necessario garantire un servizio di controllo del territorio nelle ore serali e notturne per sanzionare i responsabili ed evitare le circostanziate situazioni di degrado che si evidenziano in alcune strade delle nostre città. La mancanza di adeguate risorse umane e strumentali, allo stato, tuttavia, impedisce tale attività che richiederebbe l’impiego di uomini, mezzi ed attrezzature di cui gli Enti Locali non dispongono.

Gli illustrati problemi, che traggono origine anche in anni di difficoltà oggettive, oggi non possono trovare l’epilogo in gravi provvedimenti sanzionatori che individuano forse solo dei capri espiatori rispetto ad una situazione ancora diffusa e che vede ancora accomunati una pluralità di Comuni nella complessa gestione di un servizio che con tante difficoltà si avvia ad una progressiva normalizzazione.

I Sindaci interessati gradirebbero conoscere per quali inadempienze specifiche, definite’gravi e reiterate’ verrebbe impedita la prosecuzione di un mandato elettorale democraticamente ottenuto, e comprendere in base a quali criteri siano state valutate le inefficienze dei nove Comuni rispetto a situazioni similari presenti in altri territori contermini , tali da giustificare l’inserimento nell’ultima blacklist del Sottosegretario.

Nella lista in esame figurano, tra l’altro, due Sindaci eletti solo a seguito dell’ultima consultazione elettorale del giugno 2009, le cui inefficienze e disservizi probabilmente risalgono a periodi antecedenti la loro stessa nomina. (Casaluce – Nola).

Di fronte a tale evidenze i Sindaci si chiedono se per anni è stato addirittura obbligatorio servirsi dei Consorzi di Bacino per l’espletamento dei servizi di igiene urbana , perché oggi paradossalmente le inefficienze del gestore ricadono interamente ed esclusivamente sui i Sindaci che tra mille difficoltà e con senso di responsabilità hanno posto e continuano a porre particolare attenzione al regolare espletamento di un servizio primario.

In un territorio così tanto difficile, con senso di responsabilità e con costante impegno, i Sindaci stanno portando avanti una sfida quotidiana per riconquistare credibilità e dignità e per ricostruire la vera immagine di questa terra ricca di storia e di valori. In questo difficile percorso è necessaria la collaborazione tra Istituzioni e non certo l’adozione di provvedimenti che penalizzano i soli Sindaci.

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