Napoli, falsi invalidi: arrestate 59 persone

di Redazione

 NAPOLI.59 arresti a Napoli, 3 in carcere e 56 ai domiciliari, quelli eseguiti dai carabinieri del comando provinciale nell’ambito di un’inchiesta su falsi invalidi, fenomeno molto frequente nel capoluogo campano.

Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato.

I militari, agli ordini del colonnello Mario Cinque, hanno scoperto l’esistenza di un’organizzazione attiva da circa tre anni nel centro storico di Napoli,soprattutto nel rione del “Pallonetto di Santa Lucia”, che, attraverso la falsificazione di documentazione medica e amministrativa, era riuscita a far erogare false pensioni di invalidità a numerosissime persone nonostante queste, in realtà, non avevano alcun tipo di problema.

Le indagini, che vanno avanti per verificare eventuali connivenze di funzionari Asl e medici compiacenti, sono state supportate da pedinamenti, durante i quali i finti ciechi sono stati filmati mentre guidavano tranquillamente autovetture, leggevano il giornalee si recavano all’ufficio postale per ritirare la pensione.

E’ di oltre un milione di euro il danno accertato verso lo Stato. Tre delle 59 persone arrestate, era state bloccate già nei giorni scorsi, proprio mentre stavano riscuotendo l’assegno. Per ostacolare le indagini sarebbero stati sottratti, distrutti o occultati alcuni documenti depositati nei locali dellaprima municipalità di Napoli. L’inchiesta è andata avanti comunque. Nel corso degli accertamenti è emerso che la quasi totalità delle persone coinvolte nell’inchiesta è legata da vincoli di parentela o di conoscenza.

Gli inquirenti hanno poi scoperto che si alteravano timbri, decreti e corrispondenza, si redigevano falsi verbali di accertamento sanitario ma per rendere ogni cosa più credibile alcuni dei falsi ciechi che hanno riscosso per mesi la pensione avrebbero provveduto al “ritocco” delle pupille nelle foto da allegare alle pratiche.

I falsi invalidi facevano giungere agli uffici della municipalità, incaricati di eseguire un’attività di tipo meramente amministrativo, le istanze corredate della necessaria documentazione abilmente contraffatta. La municipalità poi girava le istanze all’Inps per l’erogazione delle somme dovute.

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