Avellino, “punita” per non aver aderito a consorzio: arrestato imprenditore

di Redazione

carabinieriAVELLINO. Si era rifiutata di diventare socia di un consorzio di inchiodatori nel settore della pelletteria, il “New Skin”, per questo è stata “punita” con l’incendio della sua conceria.

Vittima una 36enne di Solofra, titolare della conceria “Manu”. Delle indagini si sono occupati i carabinieri di Avellino che mercoledì mattina, su disposizione del sostituto procuratore Nicoletta Giammarino, hanno eseguito un decreto di fermo nei confronti di Cesare Siano, 37 anni, amministratore del consorzio “New Skin” di Solofra, ritenuto il mandante dell’atto incendiario, e Luigi Marano, 38 anni, considerato elemento di spicco del clan salernitano dei Forte, attivo nella valle dell’Irno. Per loro l’accusa di estorsione aggravata in concorso.

L’incendio fu appiccato alla conceria “Manu” lo scorso 9 novembre: all’interno dell’azienda fu dato fuoco all’inchiodatrice con della benzina e fu lanciata anche una bomba carta. il pronto intervento dei vigilantes permise di evitare gravi danni e di arrestare gli esecutori, quattro uomini, due attualmente in carcere e altri due ai domiciliari. L’adesione dell’imprenditrice al consorzio, secondo le indagini dell’Arma, avrebbe procurato a Siano dei vantaggi economici visto che la conceria “Manu” avrebbe accettato commesse da aziende già servite dal consorzio e a un prezzo inferiore. Alle resistenze della donna, Siano avrebbe risposto “chiamando” la camorra.

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