Area Pip, una cattedrale nel deserto

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Un totale “oblio”. Così il presidente dell’associazione Ats, Salvatore Sorvillo, commento lo stato di abbandono in cui versa l’area Pip di Orta di Atella.

“E’ pur vero – afferma Sorvillo – che da quando si sono insediati i commissari sul nostro comune, sono passati diciotto mesi, e la macchina burocratica ha assunto uno status operandi consono alle problematiche trovate sul territorio ma dopo che la precedente amministrazione ha provveduto ad espropriare le aree su cui il consorzio Atella Moda dovrebbe realizzare il proprio insediamento, e dopo che la vecchia amministrazione ha provveduto ad emettere il permessi di costruire per la realizzazione dell’insediamento ma a non rilasciarli se non si fosse provveduto al pagamento integrale delle somme dovute a titolo di riscatto del area, al momento la situazione langue in un totale oblio”.

“È vero – aggiunge Sorvillo – come ampiamente pubblicizzato nel documento dell’8 ottobre scorso, la gestione commissariale ha provveduto ad inviare solleciti al consorzio per il pagamento delle somme dovute, ma è anche vero che da aprile 2009, data del collaudo dei lavori di urbanizzazione,l’areaPip Ambito 22 verte in un  deplorevole quanto triste stato di abbandono, in primo luogo sono stati asportati tutti i chiusini in ferro sia fognari che della pubblica illuminazione, in molti punti è presente una notevole vegetazione che ha invaso anche i marciapiedi e la sede stradale, inoltre come si puo notare dalle foto allegate l’area è diventata un discarica pubblica.

Ora l’Ats non si chiede alla triade commissariale di porre in essere interventi iniimmaginabili ma almeno “procedere in modo solerte alla definizione ed all’ultimazione delle procedure di assegnazione, in modo da fare cassa con le ultime trance economiche che i soggetti assegnatari dovrebbero versare, magari anche con piccole maggiorazioni per tardivo pagamento, se il contratto prevede l’applicazione di tale penale. In mancanza di ciò perchè non si provvede alla rescissione del contratto con il consorzio? Bisognerà trovare una soluzione legale al problema, o non è un interesse fondamentale per la gestione commissariale”.

“In ogni caso – conclude Sorvillo – perché non si provvede a videosorvegliare l’area, visto che tra poco avremo un’opera da contemplare come l’Iincompiuta? Non vorremmo che allo scadere del commissariamento dell’Ente Comune ci trovassimo a pagare un pegno per poter assegnare l’area, poiché si dovrà bonificare e riqualificarla. Crediamo che sarebbe meglio da parte dei commissari chiudere quanto prima la questione Atella Moda in modo da aver lasciato un bel ricordo del loro passaggio sul nostro territorio”.

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