Perugia, il Pm: “Amanda covava odio per Meredith”

di Redazione

Amanda KnoxPERUGIA. E’ cominciata davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia la requisitoria dei Pm nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher.

Il pubblico ministero, Giuliano Mignini, ha accusato la ragazza americana di sapere che Patrick Lubumba era innocente e di non averlo scagionato: “Ha consapevolmente accusato un innocente. Non ha mosso un dito per discolparlo mentre languiva in carcere. Non fece nulla né lei, né la madre, Edda Mellas, che aveva raccolto in carcere le confidenze della figlia”.

Il pm, inoltre, ritiene che Amandacovasse “odio per Meredith” e che la sera del 2 novembre del 2007 per la giovane americanafosse giunto “il momento di vendicarsi di quella smorfiosa”. Secondo il pubblico ministero, la sera del delitto la Knox doveva incontrare Rudy Guede (già condannato in primo grado a 30 anni di carcere), inizialmente da sola, forse per questioni legate alla droga di cui entrambi – ha spiegato il pubblico ministero – facevano uso. Poi però a loro si unì anche Sollecito e tutti e tre insieme andarono nella casa di via della Pergola dove già si trovava Meredith. “A quel punto – ha detto Mignini – c’è stata una discussione per soldi o forse perché Meredith era contrariata dalla presenza di Rudy. A quel punto c’ è stato il tentativo di coinvolgere Meredith in un pesante gioco sessuale, quella sera che era la prima in cui la giovane inglese era sola in casa. Amanda aveva il modo di vendicarsi di quella ragazza che stava solo con le amiche inglesi e la rimproverava per la sua mancanza di pulizia.E’ cominciato allora – ha sottolineato il pm- il calvario di Meredith”.

Presenti in aula i due imputati ed ex fidanzati che per tutta la mattinata sono stati seduti vicino ai loro difensori non degnandosi nemmeno di uno sguardo.

I due giovani sono stati rinviati a giudizio per omicidio volontario, violenza sessuale, porto di coltello, furto e simulazione di reato, mentre Amanda Knox risponde anche di calunnia a Lumumba.

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