“’O Capoclan”, il video impazza sul web con un anno di ritardo

di Antonio Taglialatela

'O CapoclanNAPOLI.Stamani qualche agenzia di stampa si è accorta, seppure con “lieve” ritardo, diciamo almeno di…un anno, dell’esistenza sul web del videoclip ‘O Capoclan, in cui il neomelodico Nello Liberti cantale “gesta” di un boss della camorra.

Un filmato, realizzato sembra da oltre un lustro, che lo scorso anno il sito www.trashopolis.com pescò dagli archivi di Teletorre, una tv locale napoletana, e che finora era disponibile sui video di Libero. Ma la recente pubblicazione su Youtube ha sortito un altro effetto, soprattutto in un momento che vede una caccia sfrenata alla “napoletanità negativa”, come possono essere appunto certi video neomelodici che inneggiano alla criminalità. Manco se davvero tutti i napoletani e, in genere i campani, ascoltassero queste canzoni e si facessero “influenzare”. E poi…il problema sono le canzoni? Forse si dovrebbe andare più a monte, non da delinquentucci di bassa lega, ma daiveri “capiclan” che indossano la cravatta.

Ma questo è un altro discorso, torniamo al nostro di “capoclan”. Il testo della canzoneè il classico piagnisteo di quelli che vogliono giustificare il loro delinquere con il fattoche sono nati inpovertà, che non potevano andare a scuola (il muratore no? Ah già, troppo faticoso!) e che quindi hanno dovuto “per forza” diventare camorristi.

Nelle immagini non manca nulla del “nécessaire” della vita di un vero “masto” (oppure boss, capoclan, insomma fate voi): è latitante, nascosto in una casa di campagna, moglie e figli che lo aspettano a casa, tutti sorridenti, obbedienti e orgogliosi di lui(manco se fosse chissà che grande “manager”); poi gli immancabili “guaglioni”, pronti a difenderlo, fino a quando qualcuno di loro non decide di “venderlo”. Così, viene scovato dalla polizia e messo in galera. Nel frattempo, il brano racconta la sua storia: innanzitutto il capoclan, per chi non lo sapesse, “è n’omm serio” (“un uomo serio”), “che cattiv nunn è o ver” (“non è vero che è cattivo”), “sape campà” (“sa vivere), “i guagliune l’anna rispettà” (“i ragazzi devono rispettarlo”) e tutto quello che fa (quindi ammazzare gente, anche innocenti, estorcere denaroa imprenditori e commercianti, gestire lo spaccio di droga e la prostituzione, e altre tante cose…) lo fa “per necessità”. Al termine lui è dietro le sbarre e, scopiazzando Raffaele Cutolo, il “professore di Vesuviana”, si rivolge a Dio: “Proteggi i miei figli. E se proprio non puoi farlo tulo faccio io…io…io…che song ‘o capoclan”.

Nei titoli di coda il cantante ringrazia tutti quelli che ci hanno messo “il massimo impegno” nella realizzazione del video, e i nomi sonotutto un programma:’OFonzy (ispirato al personaggio di Happy Days), Giggino Lupin, Patrizia ‘a Ragnanesa (boh…), Tore capa ‘e mamuozzo (“testa di imbecille, più o meno…), Michele Anema Longa (“Anima lunga”, molto profondo…), Luciano Lachy (probabilmente era “Lucky”, dall’inglese “fortunato”) e Alessandro ‘o Pesante (è chiaramente uno in sovrappeso oppure pignolo). Con un saluto, infine,”a tutti gli ospiti dello Stato” per una “presta” libertà, inteso ai carcerati.

Proprio il sito Trashopolis ha confermato diaver diffuso questo video il 15 ottobre 2008, dopo averlo scovato negli archivi di Teletorre. “Oggi – scrivono i gestori del sito – il video è passato sul Tg2, che ha come al solito oscurato il logo del nostro sito (grazie, ragazzi, siete fantastici, continuate così). La clip è visibile sulla versione online del Corriere Della Sera e ne hanno parlato anche Mattino e Resto Del Carlino. Tra poco se ne occuperanno altre quarantamila testate. Un plauso a tutti gli operatori dei media che diffondono la clip perché nessuno la veda”.

Nello Liberti “‘O Capoclan”

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