Morte Brenda, sulle tracce del “secondo video”

di Redazione

BrendaROMA. La poliziaha effettuato un nuovo sopralluogo nel seminterrato di via Due Ponti, il luogo in cui la trans Brenda, coinvolta nel caso Marrazzo, è stata trovata morta asfissiata a seguito di un incendio.

L’ipotesi su cui indaga la Procura è quella di omicidio volontario. Gli inquirenti, che già ieri avevano portato via dall’abitazione molto materiale – compreso il personal computer del transessuale, ritrovato nel lavabo sotto lo scrosciare del rubinetto dell’acqua – compiranno ulteriori verifiche. A cominciare dall’eventuale presenza nell’abitazione di psicofarmaci.

In Questura ieri, fino a tarda sera, sono proseguite le audizioni di persone in qualche modo legate alla vicenda, circa una quindicina. E non si esclude che anche oggi negli uffici di via San Vitale possano continuare ad essere ascoltati amici, vicini di casa e conoscenti della trans.

AUTOPSIA: “MORTE PER ASFISSIA”. I risultati dell’autopsia sul cadavere di Brenda confermano che il decessoè avvenuto per asfissia, causata dall’ossido di carbonio sprigionatosi nell’incendio divampato nella sua abitazione.

BRENDA AVEVA UN SECONDO VIDEO? Il ruolo-chiave di Brenda (vero nome Wendell Mendes Paes, nato in Brasile il 28 novembre 1977,a breve avrebbe quindi compiuto32 anni) nel caso del presunto video-icatto all’ex governatore del Lazio è ormai evidente. Il trans, infatti, ammise di aver girato il famoso secondo video (oltre a quello che era in possesso dei quattro carabinieri arrestati)in cui Marrazzo appariva assieme a lei e ad un altro transessuale, Michelle, ed in cui si documentava anche l’assunzione di droga del politico. Ecco perché la sua scomparsa – la seconda sospetta legata al caso, dopo quella del pusher Gianguarino Cafasso morto di overdose lo scorso settembre – rilancia l’ipotesi di un groviglio di interessi, e di ricatti, attorno al mondo dei trans della capitale, e delle loro frequentazioni vip.

CHINA: “PENSO SIA STATO UN INCIDENTE”. Interpellata oggi dai cronisti, China, altro trans amico di Brenda, esclude che sul pc trovato nel lavandino potessero esserci dei filmati: “Non so nulla di video, al massimo Brenda poteva avere delle foto che però ha buttato”. China però crede che sia stato un tragico incidente: “Brenda beveva molto – afferma – e prendeva medicine per dormire. Per questo penso che si sia trattato di un incidente”.

SCENA DEL CRIMINE “COMPLESSA”. Intanto, contrariamente a quanto era filtrato in precedenza, gli investigatori hanno chiarito che nell’appartamento non c’era del liquido infiammabile. La scena del crimine è definita “equivoca” e “complessa”. La bottiglia di whisky, inoltre, non è stata trovata vicino al corpo del trans, vestito solo di un lenzuolo, annerito e riverso a terra sul soppalco del piccolo monolocale. Non sono stati trovati nemmeno medicinali. Il miniappartamento era chiuso a chiave con una mandata, e un mazzo di chiavi è stato trovato all’interno dello stesso appartamento. Un dettaglio che potrebbe far pensare che il presunto assassino avesse le chiavi dell’appartamento.

L’ULTIMA NOTTE DI BRENDA. Gli investigatori hanno anche ricostruito la serata di Brenda, prima che fosse trovato morto. Era andato a prostituirsi per strada nella zona del bowling, poi era ritornato a casa da solo prendendo un taxi. Il tassista l’avrebbe lasciato davanti la sua abitazione alle 2 e 30. Ora si cerca di ricostruire quel buco di meno di due ore: i vigili del fuoco infatti sono stati chiamati per un incendio che si stava sviluppando all’interno dell’appartamento alle 4.16 e sono arrivati sul posto alle 4.33.

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