ROMA. Emergono nuovi dettagli sullinchiesta scandalo che ha coinvolto il presidente della regione Lazio Piero Marrazzo e che ha portato allarresto di quattro carabinieri.
Nel corso dell’interrogatorio reso al procuratore aggiunto di RomaGiancarlo Capaldo e al sostituto Rodolfo Sabelli come testimone e parte lesa nell’inchiesta sul presunto ricatto, Marrazzo chiarisce: “Mi sentivo come fossi stato sequestrato. Nell’abitazione entrarono due persone che mi trattarono con estrema durezza e con violenza. Mi spinsero in un angolo impedendomi di tirare su i pantaloni che mi stavo levando quando sono entrate e che fui costretto ad appendere”.
Poi si sofferma sulla somma di denaro che aveva con sè: “Preciso che al momento di entrare nell’appartamento di Natalie avevo solo 3mila euro; mille li ho appoggiati su un tavolinetto e gli altri duemila erano rimasti nel mio portafogli per mie necessità, non dovevo quindi consegnarle a Natalie”.
Su quello che avvenne dopo l’episodio avvenuto il 3 luglio, dichiara: “Non ricordo dove sono andato una volta uscito il 3 luglio dallappartamento di Natalieper il mio forte stress. Mi riservo comunque di comunicarlo qualora me lo ricordassi. Mi trovavo in uno stato confusionale e non ricordo se ho successivamente telefonato a Natalie per chiederle di raggiungermi a casa. Neppure so se Natalie nel 2009 abbia trascorso qualche tempo in Brasile. Infatti, essendo i miei rapporti con Natalie del tutto sporadici e occasionali non potevo assolutamente conoscere tutti i suoi spostamenti e la sua vita privata”.
Lo stesso Marrazzo ha anche ammesso di aver fatto uso di cocaina: “Mi è capitato sporadicamente di aver consumato cocaina solo durante questa tipologia di incontri”.